Nel testo del ddl presentato ieri al Consiglio dei Ministri tornano molti dei punti stralciati nel 2013. Le associazioni dei carrozzieri si mobilitano. Ecco i commenti
Le associazioni dei carrozzieri si mobilitano contro i provvedimenti del testo definitivo del ddl concorrenza in materia rc auto, presentato ieri al consiglio dei ministri. Come già si prevedeva, si sono andate a recuperare le norme che furono stralciate dal decreto Destinazione Italia di fine 2013. Tra queste la “spinta” per la riparazione in officine convenzionate con le compagnie, il disencentivo alla cessione del credito, oltre all’obbligo per le compagnie di praticare «sconti significativi» in presenza di una serie di condizioni tra le quali l’installazione della scatola nera o il controllo preventivo dei veicoli.
“Ci dispiace constatare che tutte le nostre preoccupazioni purtroppo erano fondate”, afferma il Presidente di CNA Autoriparazione Franco Mingozzi. “Le misure inserite nel ddl Concorrenza in materia di RC Auto – continua Mingozzi – sono l’ennesimo attacco al mondo delle carrozzerie indipendenti. Ancora una volta si vuole far passare un assist al mondo assicurativo come una forma di apertura del mercato e di tutela dei consumatori. La realtà è che si sta consegnando il mercato delle riparazioni in mano alle assicurazioni, altro che liberalizzazione, ignorando completamente il disegno di legge presentato lo scorso anno, fondato su principi di trasparenza e libertà di mercato”.
“Errare e’ umano, ma perseverare e’ diabolico – ha detto il presidente dei Carrozzieri di Confartigianato Silvano Fogarollo. Per l’ennesima volta, con le misure in tema di Rc Auto, assistiamo al tentativo di consegnare il mercato delle riparazioni auto nelle mani delle assicurazioni. Questo, in nome di una presunta liberalizzazione e senza tener conto che una misura identica era giu’ stata stralciata nel 2014 dal Decreto Destinazione Italia e che in Parlamento sono state presentate proposte di legge proprio su questa materia”.
Anche Federcarrozieri prende posizione in maniera decisa. “Il governo Renzi non ha retto alla pressione della lobby delle compagnie assicuratrici – è la denuncia di Davide Galli, presidente Federcarrozzieri -. Col disegno legge concorrenza, che ha avuto l’ok dell’esecutivo, la Rc auto viene rivoluzionata a favore delle imprese. Il risarcimento in forma specifica getta l’automobilista danneggiato fra le braccia del carrozziere convenzionato con le compagnie: questi dovrà lavorare alla manodopera imposta dalle imprese. Una forma di schiavitù. Risultato: auto riparate male e in fretta. Con gravissimo pregiudizio dei diritti degli automobilisti, che non potranno più scegliere liberamente di rivolgersi al carrozziere indipendente. E con effetti devastanti per la sicurezza stradale: auto rimesse in sesto alla bell’e meglio che circoleranno per le nostre strade”.
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