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Vaccini e dipendenti. Il datore di lavoro non deve chiedere informazioni

La campagna vaccinale corre spedita in Italia. In Europa siamo al secondo posto dietro la Germania e abbiamo la Francia alle spalle di poche lunghezze. Insomma abbiamo recuperato il tempo perso nei primi mesi di distribuzione del vaccino. Adesso che mancano pochi giorni al debutto del green pass sono tante le aziende, piccole o grandi, che si sono chieste se sia possibile chiedere al dipendente di mostrare il green pass o di fornire informazioni sull’esecuzione del vaccino. Sembra un passaggio banale ma invece nasconde delle insidie legate alla privacy e alla tutela del trattamento dei dati sensibili. Il Garante ha fatto chiarezza su questo punto anche in occasione di un parere relativo alla somministrazione del vaccino in azienda. Anche per la vaccinazione sul luogo di lavoro dovrà essere assicurato il rispetto del tradizionale riparto di competenze tra il medico competente e il datore di lavoro, messo in evidenza nel documento sul ruolo del medico competente in materia di sicurezza sul luogo di lavoro, da oggi disponibile sul sito dell’Autorità.

NON SI PUO’ CHIEDERE AL DIPENDENTE INFORMAZIONI SUL SUO STATO VACCINALE

Nel documento di indirizzo il Garante precisa che le principali attività di trattamento dati – dalla raccolta delle adesioni, alla somministrazione, alla registrazione nei sistemi regionali dell’avvenuta vaccinazione- devono essere effettuate dal medico competente o da altro personale sanitario appositamente individuato. Nel quadro delle norme a tutela della dignità e della libertà degli interessati sui luoghi di lavoro, infatti, non è consentito al datore di lavoro raccogliere direttamente dai dipendenti, dal medico compente, o da altri professionisti sanitari o strutture sanitarie, informazioni relative all’intenzione del lavoratore di aderire alla campagna o alla avvenuta somministrazione (o meno) del vaccino e ad altri dati relativi alle sue condizioni di salute. Tenuto conto dello squilibrio del rapporto tra datore di lavoratore e dipendente, il consenso del lavoratore non può costituire in questi casi un valido presupposto per trattare i dati sulla vaccinazione così come non è consentito far derivare alcuna conseguenza, né positiva né negativa, dall’adesione o meno alla campagna vaccinale.

Di conseguenza il datore di lavoro non può chiedere di esibire il green pass o il certificato vaccinale al dipendente. Attenzione al vostro rapporto con i dipendenti della vostra carrozzeria. Tenete conto di questa informazione.

a cura di Renato Dainotto