Nonostante i malumori provenienti dal mondo dell’industria ma anche dai sindacati preoccupati dal problema occupazionale nella produzione di automobile e dell’indotto, stanotte l’Unione Europea attraverso il Consiglio ha confermato la road map verso lo stop ai motori termici per vetture e commerciali leggeri dal 2035 Fit for 55. La richiesta di Draghi di altri 5 anni di dilazione cassata con il “contentino” di valutare altre opzioni di emissioni zero se dovessero essere sviluppate. Al momento la decisione politica è irremovibile. Tuttavia la politica è politica… ma se un futuro parlamento europeo dovesse fare marcia indietro la frittata è fatta, a livello di industria automobilistica europea. Per l’industria 13 anni sono un battito d’ali e sicuramente a breve arriveranno gli impatti sulle fabbriche europee. Nel 2026 ci sarà la verifica della situazione: ovvero se dal punto di vista tecnologico il piano prosegue correttamente e con valutazioni sull’impatto sociale. Ci sarà anche la possibilità di considerare tecnologie alternative nella lotto alla CO2 come i carburanti sintetici. Ora la palla passa dal Consiglio di nuovo al Parlamento europeo per le normative definitive e di attuazione.
a cura di Renato Dainotto
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