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Stralcio articolo 8: ecco come è andata

L'art. 8 è stato stralciato e la riforma RC auto è tutta da rifare. Ecco come è andata nelle commissioni parlamentari e quali sono state le reazioni

L‘art.8 del decreto Destinanzione Italia è stato stralciato e tutta la riforma RC auto dovrà essere rifatta da capo. Salta dunque, almeno per il momento, il “pacchetto” di norme anti-carrozziere contenute nell’art.8, come il potenziamento del risarcimento in forma specifica e le limitazione alla cessione del credito.
La decisione, come riporta il Corriere della Sera in base a fonti di Palazzo Chigi, è stata presa «per garantire il superamento dell’ingorgo che metteva a rischio l’approvazione stessa del provvedimento e degli altri decreti». Il rischio era infatti che le numerosissime critiche alla riforma bloccassero il via libera all’intero Destinazione Italia, che deve avvenire entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Così si è deciso di abbandonare del tutto il proposito di mettere mano al complesso mondo delle rc auto

Le proposte sulla Rc auto avevano creato malumori soprattutto tra le fila del PD, che nella riuninone di martedì ha fortemente criticato la riscrittura dell’art.8. “Così come riformulato dal relatore, con il placet del governo, è peggio dell’originale e finisce per favorire le grandi compagnie di assicurazioni», aveva spiegato un deputato renziano. In partitcolare il deputato PD ha puntato il dito contro le norme che, a fronte di uno sconto ridicolo, prevedono l’obbligo, per chi viene danneggiato, di rivolgersi alla carrozzeria indicata dalla compagnia e al tetto di spesa previsto per chi invece decide di rivolgersi alla propria carrozzeria, oltre al fatto che è lo stesso proprieatario a dover anticipare la somma per la riparazione.

La delusione del sottosegretario Vicari

Immediata la reazione della senatrice Vicari, che ha coordinato il progetto di riforma, che si manifesta la sua delusione al “nulla di fatto”.
“Saranno i cittadini a pagare le conseguenze della decisione delle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera di sopprimere l’articolo 8 del Decreto Destinazione Italia, nel quale erano contenute le norme proposte dal governo riguardanti il settore dell’Rc Auto”, ha detto Simona Vicari. “È un segnale di debolezza della politica il non aver raggiunto una mediazione capace di salvaguardare il lavoro svolto in questi mesi. Mediazione che tra l’altro avrebbe apportato quei correttivi di cui il testo del decreto licenziato dal Consiglio dei Ministri aveva bisogno”.
“Questa riforma – prosegue – era il frutto del lavoro partito al Ministero dello Sviluppo economico dove, grazie ad un tavolo di confronto a cui avevano preso parte tutti i protagonisti del settore, dalle assicurazioni ai consumatori, erano state varate norme che si ponevano come obiettivo quello di una riduzione dei costi delle tariffe”.

Critico il Codacons
Anche Il Codacons si dichiara amareggiato per lo stralcio dell’art.8, considerandolo “un cedimento del Governo alla lobby delle assicurazioni. “Ancora una volta un governo si arrende alle pressioni dei poteri forti, e rinvia alle calende greche un provvedimento indispensabile per far scendere le tariffe assicurative nel nostro paese che, ricordiamolo, sono le più alte d’Europa – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Riteniamo gravissima la scelta compiuta oggi, che dimostra come non sia cambiato nulla rispetto al passato, e i governi, di qualsiasi colore politico, siano sempre particolarmente sensibili alle esigenze delle lobby”.

Soddisfazione di Federcarrozzieri
Federcarrozzieri, che si è mobilitata fin da subito per bloccare la riforma rc auto le norme a favore delle assicurazioni, si dichiara soddisfatta per lo stralcio dell’art.8:
“Finalmente accantonato l’articolo 8 del decreto legge Destinazione Italia, che avrebbe riformato il mercato delle RC Auto, consegnando, di fatto, i diritti degli assicurati nelle mani delle grandi Compagnie. Dopo numerosi tentativi di dissuasione, attività di protesta e convegni nei quali veniva denunciata l’inammissibilità di tale articolo da parte delle associazioni di tutela delle vittime della strada, di quelle dei consumatori e delle imprese artigiane del settore, finalmente la Commissione Finanze ha deciso di stralciare l’intero documento. A questo risultato si è pervenuti per merito del gruppo di lavoro di Federcarrozzieri, per i fax che i colleghi hanno inviato senza tregua per giorni e per merito di alcuni irriducibili deputati che hanno appoggiato le nostre ragioni”.

Le dichiarazioni delle Confederazioni dei carrozzieri
“La mobilitazione trasversale dei carrozzieri che hanno risposto all’appello, e la capacità di ascolto di alcune parti importanti del parlamento ha permesso di evitare un danno irreparabile per le imprese di carrozzerie – ha dichiarato Ivo Bobini, segretario di Cna Autoriparazione – si stava dando la possibilità alle assicurazioni di stabilire prezzi e tariffe non secondo logiche di mercato e della qualità della riparazione ma solo secondo i propri interessi economici, danneggiando gli automobilisti già costretti a pagare le polizze più alte d’Europa e mettendo a serio rischio la sopravvivenza delle imprese di carrozzeria. Se il provvedimento fosse andato in porto, le Assicurazioni sarebbero diventate le reali proprietarie delle nostre Carrozzerie poiché sarebbero state loro a gestire la totalità del mercato, avendo potere di vita e di morte e potendo decidere come, quanto e – soprattutto – se farci lavorare”.
Anche Silvano Fogarollo, Presidente dei Carrozzieri di Confartigianato, espirme grande soddisfazione, sottolineando che “norme come quelle sulla riforma dell’Rc auto, che mettono mano ad un mercato complesso e toccano i diritti dei cittadini e l’attività di migliaia di imprenditori, hanno necessità di essere ben ponderate”. “Apprezziamo la sensibilità dei nostri interlocutori in Parlamento che hanno mostrato di comprendere le motivate ragioni, espresse tramite Confartigianato, di 14.000 imprese di carrozzeria con 60.000 addetti e la necessità di una riflessione più approfondita sulla materia”, ha concluso Fogarollo.