IL 10 marzo 2022 passerà alla storia come il giorno del sorpasso: stamattina gli italiani, ma soprattutto i camionisti, hanno fatto i conti con il caro gasolio. In quasi tutti i distributori della rete del nord Italia il prezzo al litro del gasolio supera e non di poco quello della benzina. In Italia non era mai successo nella storia della motorizzazione anche perché il gasolio gode di una minore incidenza delle accise (0,617 euro/litro il gasolio; 0,728 la benzina). Con i carburanti più richiesti, benzina e gasolio, oltre i due euro l’economia trema. La causa sarebbe l’embargo voluto da Regno Unito e Stati Uniti contro la Russia per l’attacco all’Ucraina. Il greggio vola oltre i 130 dollari per barile e gli aumenti alla pompa sono quotidiani, In alcuni discount c’è già stato l’assalto agli oli vegetali per friggere: diluiti al gasolio vengono digeriti e bruciati dai motori a gasolio non senza rischi per l’affidabilità e per l’efficienza dei dispositivi anti inquinamento. Il caro gasolio pesa molto sulla distribuzione delle merci, tanto che potrebbe andare in scena un blocco dei trasporti su ruota: il comparto della distribuzione pare intenzionato a sospendere a livello nazionale il servizio “per causa di forza maggiore”, come riporta una nota della associazione italiana degli autotrasportatori professionisti. Trasportounito ha anche indirizzato una missiva al Governo perché intervenga, mentre il Codacons propone di sterilizzare l’IVA di gasolio e benzina.
a cura di Renato Dainotto
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