Sotto sequestro un'area di circa 2 mila mq dove sono stati trovati rifiuti pericolosi, oli esausti, batterie, pneumatici usati e vernici e 15 motori smontati, oltre a 40 autovetture e 4 motocicli. Ma il titolare risponde alle accuse
Non c’è settimana in cui non venga scoperta una carrozzeria abusiva, e non solo al Sud, ma anche, come in questo caso, all’ “estremo “Nord. Le forze dell’ordine hanno scoperto a Varese, in via Tonale 100, una carrozzeria-officina del tutto priva di autorizzazioni. Si è così proceduto, come riporta il comunciato del Comune di Varese, al sequestro penale di un’area di circa 2 mila mq, dove sono stati trovati rifiuti pericolosi, oli esausti, eternit, liquidi ancora non classificati all’interno di una cisterna sotto il pavimento, batterie, pneumatici usati e vernici ed almeno 15 motori smontati e depositati a terra senza cautele, con sversamento di liquidi sul pavimento. Al momento dell’intervento erano presenti tre lavoratori in nero, due dei quali stranieri.
All’interno sono state trovate 40 autovetture e 4 motocicli, molti dei quali in riparazione. Due veicoli recano targa del corpo consolare della Tunisia. Non ci sono veicoli rubati: sono stati rinvenuti veicoli sottoposti a sequestri, di proprietà di terzi che risultavano in custodia presso le abitazioni dei proprietari. Sono ora in corso ulteriori indagini.
Ma il titolare 53enne della carrozzeria risponde alle accuse, dicendo che aveva solo aperto un deposito temporaneo, e che la carrozzeria vera e propria non era partita, poichè starebbe aspettando ancora le autorizzazioni. Questa la sua dichiarazione raccolta da Varesenews.it: “Sì, certo, ho subìto il sequestro delle macchine ma io non avevo ancora iniziato l’attività vera e propria, aspettavo i permessi. Sono qui da aprile – continua – e ho raccolto delle automobili in previsione di una futura apertura, per attività di riparazioni ma anche di noleggio auto. Mi hanno contestato, tra l’altro, l’aver smontato dei motori, la presenza di una cisterna con del liquido e altro. L’olio esausto però non è indice di una attività fatta in loco, l’ho trasportato qui da un’altra carrozzeria”. E aggiunge: “questo capannone aveva già rifiuti e inoltre le lamiere di eternit lasciate vicino al fiume non sono mie, secondo me, le ha lasciate il comune”.
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