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Roberto Sanvito: l’AMBIENTE cambierà la carrozzeriai

Il tema del rispetto ambientale sta diventando dominante in tutti i settori. Le grandi aziende sono già alla prese con l’ESG, il Bilancio di Sostenibilità, che non misura le partite economiche del bilancio ma aspetti sociali, ecologici e di gestione. A cascata anche le PMI dovranno contribuire certificando le loro aziende come fornitori o clienti di banche, assicurazioni, flotte e altri attori del mercato come quello della carrozzeria.
Noi di Car Carrozzeria ne parliamo da tempo e un’azienda che è altrettanto attiva è BASF. In occasione appunto di un evento a tema “ESG e carrozzeria” abbiamo intervistato Roberto Sanvito, Regional Business Manager Europe South East di BASF su questi temi.

Il tema del 2024 è stato sicuramente l’automazione del colore, lo si è visto anche a Francoforte dove i tintometri automatici facevano bella mostra di sé. Qual è la vostra strategia in questo ambito?

«Per rispondere a questa domanda credo sia opportuno avere una visione un po’ più ampia della nostra strategia, che considera sostenibilità e digitalizzazione come elementi fondanti e imprescindibili su cui orientiamo le nostre scelte di investimento.
In questo contesto, il tintometro completamente automatico è una perfetta integrazione della nostra offerta perché interfacciandosi con Refinity, e di conseguenza con lo spettrofotometro, consente di incrementare ulteriormente la velocità e la precisione nella formulazione dei colori, riducendo ovviamente gli sprechi di prodotto.
Abbiamo individuato nel dispensatore CR4 o CR6 di Alfa (azienda italiana partecipata dal colosso IMA) la macchina per trattare al meglio le nostre basi concentrate; inoltre, dato che viene utilizzata una tecnologia volumetrica (non gravimetrica come in molte altre soluzioni sul mercato), le prestazioni offerte sono strabilianti in termini di velocità (fino a 6 colori in 15 minuti) e precisione (fino a 4 decimali!)».

La modernizzazione della carrozzeria non è solo automazione ma forse, aspetto più importante, una spinta ambientale. Voi che approccio avete?

«È bene ricordare che nel nostro pacchetto di servizi abbiamo anche la competenza dei nostri consulenti che possono dare un significativo contributo per valutare come ottimizzare i processi in funzione dei flussi di lavoro attesi e ovviamente degli eventuali investimenti necessari. Se potessi dare uno spunto di riflessione in linea con la nostra strategia, direi che sarebbe opportuno ripensare le carrozzerie investendo in nuove tecnologie a basso impatto ambientale, motivo per cui consiglio di valutare approfonditamente anche il supporto di contributi o sovvenzioni disponibili contattando gli esperti specializzati in questo ambito. Ovviamente è sempre l’imprenditore carrozziere che deve potere decidere se e dove investire, alla luce del ruolo che vuole avere in futuro, ma la sostenibilità sarà sempre di più un ingrediente fondamentale per tutte le aziende. Per quanto riguarda BASF, il tema ambientale è assolutamente trainante in quanto dichiariamo il seguente scopo: “Creiamo chimica per un futuro sostenibile”. Per questo, nel mercato refinish con i nostri marchi Glasurit e R-M promuoviamo prodotti, cicli e processi secondo il concetto dell’ecoefficienza: velocità, produttività e limitato impatto ambientale, con risultati qualitativamente straordinari. Un approccio che ha l’ambizione di fare tutti contenti!».

I prodotti a basso VOC sono importanti ma è anche fondamentale la gestione dell’intera carrozzeria. L’ESG non è obbligatorio per i carrozzieri ma Case auto, flotte, assicurazioni e banche tenderanno a favorire chi è più virtuoso. Corretto?

«Corretto! Credo sia opportuno spiegare alle carrozzerie i possibili impatti della nuova legge (in vigore da settembre 2024 in seguito al recepimento della direttiva CSRD), nata per promuovere la trasformazione dell’economia europea verso un futuro sostenibile. Case auto, flotte, assicurazioni e banche, dato che sono obbligate a dimostrare come promuovono gli elementi ESG (ambientali, sociali e gestionali), tenderanno a selezionare e privilegiare le carrozzerie impegnate a migliorare il loro rating di sostenibilità ESG. A tale proposito, il nostro supporto alle carrozzerie è volto a fornire attestati, certificati e strumenti innovativi per aiutarle a dimostrare che l’utilizzo dei nostri cicli di produzione può consentire un minore impatto ambientale. Ci tengo a ricordare che i prodotti identificati come “Eco Balance” o “e’Sense” permettono una significativa riduzione di emissione di anidride carbonica in fase di produzione e una più elevata sostenibilità grazie all’utilizzo di materie prime rinnovabili, quali le biomasse, o l’olio di pirolisi ricavato dal riciclo chimico di plastica e pneumatici esausti. Inoltre, sottolineo con orgoglio che le nuove basi Agilis e Serie 100 riducono il VOC (solventi) del 40% rispetto alle normative attuali, quindi con notevole riduzione di impatto sia per l’ambiente che, soprattutto, per gli utilizzatori di questi prodotti. Inoltre, il tema salute e sicurezza è un aspetto molto importate anche per migliorare il rating per valutare la “ESSE” dell’ESG».

Il vostro evento sul tema ESG è solo un manifesto “ambientale” oppure seguiranno spunti concreti in questa direzione?

«Abbiamo dato un titolo molto ambizioso al nostro evento organizzato presso la nostra sede di Cesano Maderno: “ESG in carrozzeria: diamo concretezza alla sostenibilità”. Siamo riusciti a coinvolgere insieme a Standard e Testing, spin off del Politecnico di Torino, molte realtà prestigiose quali Deloitte, Arval, Ala-Gruppo NSA, che hanno fornito il loro prezioso contributo secondo diverse angolazioni di competenza. Abbiamo concluso l’evento mostrando il percorso concreto di miglioramento del rating ESG che sta portando avanti Lozza, che è una delle realtà di riparazione più innovative nell’intero panorama automotive. Il nostro intento è stato quello di sensibilizzare le carrozzerie ad iniziare a valutare che cosa comporta il percorso ESG, dal rating fino ad arrivare addirittura a redigere un bilancio di sostenibilità. È vero, non è obbligatorio, ma è decisamente opportuno capire qual è la propria situazione attuale e soprattutto quali interventi sia necessario pianificare. Molti elementi richiesti (come le certificazioni) sono già presenti in molte carrozzerie, invece per altri elementi è necessario analizzare la situazione e pianificare delle attività di miglioramento, ovviamente guidati da aziende specializzate in questa attività.
“Conoscere per decidere” è sempre una buona norma per chiunque!».

Secondo voi il cliente finale di una carrozzeria guarda solo il portafoglio o farà scelte etiche, in futuro?

«Prima di tutto è bene capire chi si vuole considerare come cliente finale di una carrozzeria. Se parliamo di Case auto, flotte e assicurazioni, come già spiegato prima con il concetto ESG le scelte “etiche” verso le carrozzerie più sostenibili saranno spinte anche dalla nuova legge recentemente approvata per promuovere questo approccio. Per questo motivo mi aspetto un percorso virtuoso in questo ambito, anche se il costo della riparazione è un elemento importante da tenere sempre presente.
A tale proposito, ricordo ancora il nostro approccio dell’ecoefficienza che offre soluzioni e processi ad alta produttività e al contempo bassi costi energetici e ridotto impatto ambientale.
D’altro canto, se prendiamo in considerazione il cliente finale automobilista, la competitività economica della riparazione rimane sempre un elemento prioritario, anche se la serietà e la sostenibilità ambientale diventano elementi sempre più importanti per gli automobilisti più attenti.
Diventa quindi importante per la carrozzeria anche sapere comunicare la propria offerta “etica”: per questo motivo mettiamo a disposizione certificati e materiali di personalizzazione (Eco Balance e Serie 100 per Glasurit ed e’Sense e Agilis per R-M) utilizzabili sia all’interno delle carrozzerie che sui siti Internet e sui social media».

a cura di Renato Dainotto - Foto Photo-R