Attualità

Riforma Rca: la senatrice Vicari ci riprova

La senatrice Vicari vuole proporre un disegno legge sull'Rc auto "fotocopia" dell'art.8 stralciato lo scorso febbraio. Torna la minaccia della forma specifica e del divieto di cessione del credito

Ci risiamo. La senatrice Vicari pare intenzionata a riproporre un ddl “fotocopia” del noto articolo 8 del decreto Destinazione Italia, osteggiato dalle associazioni dei carrozzieri e dei consumatori e, a seguito delle proteste, stralciato. L’articolo 8, come si ricorderà, spingeva per far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle carrozzerie convenzionate con le Assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime.
Due i capisaldi dell’articolo 8: risarcimento in forma specifica (quindi riparazioni presso le carrozzerie convenzionate alle condizioni imposte dalle compagnie) e abolizione della cessione del credito, così da consentire alle compagnie di trattare direttamente con l’assicurato, tagliando fuori il carrozziere indipendente.

In questi giorni la Vicari ha detto: “Stiamo lavorando per inserire una serie di interventi all’interno della legge sulla concorrenza sul tema del Rc auto, come primo fondamentale passo di riforma del settore, da troppo tempo attesa. Però vista la grande rilevanza sociale del tema e l’impatto anti-crisi che potrebbero avere queste misure, auspicherei, qualora vi fossero tutte le condizioni, che fosse predisposto un decreto legge ad hoc“. E ancora: “Gli interventi che il settore attende sono molteplici e passano attraverso una revisione organica e strutturale del sistema RCA, che possa portare a una definitiva riduzione dei costi che si rifletta sui prezzi dei premi. Perciò, stiamo predisponendo proposte volte a migliorare il settore assicurativo e ridurre l’area dei non assicurati, che oggi è arrivata al 18%

Come ottenere tutto questo? Attraverso l’introduzione per legge del risarcimento in forma specifica e l’abolizione della cessione del credito? Quasi sicuramente sì, visto che da anni l’Ania – e la senatrice Vicari – spingono in questa direzione.

Va ricordato che la disposizione era stata era stata stroncata dalla commissione Giustizia: “Non appare condivisibile poiché, di fatto, attribuisce all’assicuratore il potere di decidere le condizioni di mercato dell’autoriparazione e la conseguente riduzione dei margini di impresa determinerebbe una riduzione degli standard qualitativi e di sicurezza delle riparazioni. Vi è inoltre il rischio che la creazione di un percorso privilegiato verso le imprese fiduciarie dell’assicuratore spinga le imprese indipendenti fuori dal mercato, limitando fortemente la capacità contrattuale in questo settore. In sostanza, l’artigiano carrozziere verrebbe trasformato in terzista, sotto il diretto controllo del sistema assicurativo, con il conseguente impoverimento di tutto il settore della riparazione e la conseguente minore qualità dei lavori di riparazione, con grave pregiudizio per gli assicurati”.

E’ l’inizio di un altro “autunno caldo”