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Richiami auto: in Italia il 7% è stato richiamato almeno una volta

I richiami auto, cioè i difetti di fabbrica rilevati dal Costruttore, rendono necessario che l’automobilista riporti l’auto in concessionaria per porvi rimedio, essendo i produttori obbligati per legge a richiamare i veicoli. Talvolta però gli automobilisti non rispondono all’appello, con il risultato che molti veicoli circolano senza aver risolto i problemi di fabbricazione.

carVertical, società specializzata nella raccolta di dati per il settore automobilistico, ha condotto uno studio per determinare quali sono i Paesi che presentano il rischio più elevato di acquistare un’auto usata con richiami irrisolti.

Perché alcune auto vengono richiamate per le riparazioni?

I richiami auto sono un evento comune nell’industria automobilistica: si tratta di verifiche tecniche, che i produttori svolgono per eliminare eventuali difetti o problemi della vettura. Airbag, cinture di sicurezza, freni e sistemi elettrici sono tra le componenti che più di tutte possono presentare problemi. Sebbene molti difetti di fabbrica siano di lieve entità, alcuni possono comportare rischi critici per la sicurezza, rendendo sconsigliabile la guida del veicolo.

“Con la crescente modernità delle auto e l’aumento dei componenti elettrici, i richiami sono sempre più frequenti. Fortunatamente, questi problemi vengono solitamente risolti durante la regolare manutenzione del veicolo, causando disagi minimi agli automobilisti”, afferma Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico di carVertical.

 

Alcuni difetti di produzione, tuttavia, possono avere gravi conseguenze. Nel 2013 si è diffusa in tutto il mondo la notizia di airbag difettosi prodotti dalla società giapponese Takata, che hanno reso insicuri milioni di veicoli. Case automobilistiche come BMW, Chrysler, Ford, Honda, Mazda, Nissan e Toyota hanno richiamato le auto con airbag Takata per le riparazioni. Nonostante ciò, anche a distanza di un decennio, i veicoli con questi airbag difettosi si trovano ancora sul mercato delle auto usate.

 

L’Italia si colloca a metà classifica per numero di richiami auto

 

Tra le auto controllate da carVertical in Italiail 7,3% è stato richiamato almeno una volta. Questo dato colloca l’Italia al tredicesimo posto tra i 26 Paesi inclusi nello studio. Circa il 40,4% di queste auto ha risolto i propri difetti, mentre la maggior parte rimane sulle strade con problemi non risolti o con uno stato sconosciuto.

“Quando si acquista un’auto usata, è essenziale verificare se il produttore ha emesso un richiamo per quel veicolo e, in caso affermativo, se il problema è stato risolto. Ignorare i richiami non risolti potrebbe compromettere la sicurezza e portare a problemi meccanici nel tempo”, spiega Buzelis.

I paesi dell’Europa meridionale hanno i tassi di richiamo più elevati

Tra i Paesi oggetto della ricerca, il Portogallo (18,2%) e la Grecia (17,6%) hanno registrato la quota più alta di veicoli richiamati, seguiti da Spagna (14,5%), Bulgaria (13,9%) e Germania (11,5%).

Il numero di auto con richiami risolti varia da un Paese all’altro. In Portogallo, il 38% dei proprietari ha risposto agli avvisi di richiamo, rispetto al 50,2% della Grecia, al 42,2% della Spagna, al 42,6% della Bulgaria e al 48,5% della Germania. Questi dati indicano come molti automobilisti non prendono sul serio i difetti di fabbricazione e scelgono di ignorarli.

I tassi di richiamo più bassi sono stati osservati nel Regno Unito e in Belgio (3,1%) così come negli Stati Uniti (3,2%).

Considerando l’alta percentuale di richiami non risolti e la crescente complessità della tecnologia dei veicoli, è fondamentale che i consumatori adottino misure proattive quando acquistano un’auto usata. Pertanto, gli acquirenti dovrebbero sfruttare i database online per tenere traccia della storia dei richiami, verificare le riparazioni e controllare sia i produttori che i concessionari autorizzati per assicurarsi che il veicolo sia sicuro.