Oro nero sempre più nero e meno oro. Se in Europa la contrattazione del Brent perde solo il 7% negli USA la produzione locale ha visto i valori di contrattazione per maggio crollare del 300%
Il Covid-19 sta riscrivendo la storia moderna. La notizia di oggi è una delle tante che erano impensabili solo lo scorso febbraio: il greggio prodotto in Texas ieri a chiuso a -37,5 dollari sui contratti di maggio. per un barile di oro nero vale il corrispettivo di un caffè! Sulle strade circolano poche auto, gli aerei sono quasi tutti a terra e anche le navi si sono diradate sulle rotte internazionali, così l’oro nero fa un balzo indietro nel tempo sino al lontano 1983 con una quotazione che pur con l’emergenza Covid era davvero imprevedibile. Il Brent, il petrolio “europeo” è sotto pressione ma qui il calo è solo del 7%. Il taglio di produzione deciso dall’OPEC+ è dunque servito a poco. Queste quotazioni così basse mandano in tilt sia le quotazioni in borsa del settore sia la filiera estrattiva. Ad esempio il petrolio estratto dalla frantumazione delle rocce non conviene produrlo: sotto i 40 dollari al barile non si recuperano le spese di estrazione. Negli USA la preoccupazione è forte per l’economia legata all’estrazione e alla vendita dei carburanti.
a cura di Renato Dainotto
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