2021: un anno difficile, statico o di cresciuta?
«Alla luce della situazione dei primi mesi, largamente dominati dagli effetti della lotta alla pandemia, e nonostante una chiusura vissuta in un clima ancora di grande incertezza sul fronte sanitario, possiamo sicuramente archiviare il 2021 come un anno molto positivo per Lechler dal punto di vista dei fatturati complessivi. In particolare sul fronte del mercato italiano, anche grazie alla spinta generata dagli aumenti dei prezzi di vendita, possiamo infatti registrare risultati superiori alle nostre più rosee aspettative, avendo infatti superato significativamente anche il dato di fatturato registrato nel 2019 ed avendo pure registrato una sostanziale tenuta sul fronte dei volumi rispetto all’ultimo anno pre-Covid».
Previsioni per il 2022. Sarà forte ripresa come indicato dal Governo?
«Fare previsioni è sempre difficile, figuriamoci ora in un contesto quanto mai imprevedibile minato ancora da un’estrema incertezza sul fronte epidemiologico. Ciò nonostante, come tutte le aziende, nello scorso autunno abbiamo dovuto elaborare i nostri Plan per il 2022 e sul fronte della carrozzeria abbiamo voluto tenere un approccio piuttosto prudente, non intravvedendo delle situazioni a breve termine che avrebbero potuto variare significativamente le tendenze degli ultimi 6 mesi dell’anno appena chiuso. In buona sostanza riteniamo che sul fronte dei consumi la domanda a valle possa rimanere sostanzialmente invariata, restando quindi al di sotto dei livelli pre-Covid: questo a causa di una mobilità ancora ridotta per situazioni congiunturali legate alla lotta alla pandemia, ma anche in parte dovuti alla radicalizzazione di alcuni nuovi comportamenti/abitudini, uno su tutti ad esempio il ricorso allo smart working da parte di molte aziende».
Materie prime. State incontrando difficoltà negli approvvigionamenti?
«Se vogliamo ricercare l’area di maggiore criticità riscontrata nel corso del 2021, questa è sicuramente da identificarsi all’ambito materie prime, anche se per Lechler il problema si è manifestato quasi solo unicamente sul fronte prezzi di acquisto, con aumenti mai registrati prima, limitando invece a soltanto pochi casi sporadici impatti rilevanti sul fronte della disponibilità dei prodotti vernicianti. Questo è stato possibile grazie ad un’attenta ed oculata gestione integrata degli stock di materie prime, semilavorati e prodotti finiti».
Quali sono i prodotti più difficili da reperire? Colori per le basi, additivi per trasparenti e catalizzatori?
«I problemi si sono concentrati inizialmente solo su alcune tipologie di materie prime specifiche, quali ad esempio le resine epossidiche (fondi epossidici) e qualche isocianato (induritori), per poi estendersi via via anche ad altre tipologie di sostanze con ritardi nelle consegne o disponibilità limitate. Situazioni che come detto siamo però riusciti a gestire senza fare mancare il prodotto ai nostri clienti, o limitatamente a qualche caso solo per un periodo di tempo molto ridotto. Certo è che la situazione permane ancora molto critica e le previsioni sono di una forte incertezza almeno per ancora tutto il 2022».
Costi delle materie prime in forte crescita anche sulla scia della scarsità di offerta?
«Sicuramente la ridotta disponibilità ha fatto lievitare il prezzo delle materie prime, scatenando in qualche caso delle aste “virtuali”, ma in molte altre situazioni gli aumenti riteniamo siano stati determinati da puri effetti speculativi, con gli ormai pochi player rimasti nella chimica di base che hanno cercato di recuperare rapidamente le forti perdite di fatturato maturate nel corso del 2020».
Insieme all’aumento del costo dell’energia tutto questo che impatto avrà sul mercato?
«Sul fronte carrozzeria, i due fenomeni congiuntamente potranno avere degli effetti in qualche caso devastanti, almeno su quella parte di riparatori che non è stata in grado di intervenire per tempo sui processi interni, in termini di efficienza e produttività, recuperando livelli di marginalità adeguati. Questo perché difficilmente gli autoriparatori saranno in grado di ribaltare completamente tutti gli aumenti dei costi di prodotto ed energetici sulla filiera a valle, in particolare nella direzione del comparto assicurativo».
Come dovrebbero comportarsi le carrozzerie per evitare difficoltà di magazzino e limitare gli aumenti? Possiamo dare loro un consiglio?
«Per quanto riguarda la disponibilità dei prodotti vernicianti, l’unico consiglio che ci sentiamo di dare è solo di buon senso e cioè di gestire attentamente il proprio magazzino aumentando leggermente le coperture ed evitando una gestione a “necessità”. In tutto questo il nostro software gestionale Lechler MAP può certamente essere d’aiuto al carrozziere permettendo infatti una gestione più attenta delle scorte, in particolare attraverso l’utilizzo della funzionalità “Magazzino” e nello specifico della “Scorta minima” attribuibile a ciascun codice prodotto; funzionalità che permette infatti di fare scattare in automatico una richiesta d’ordine per il materiale che andasse al di sotto dei minimi di stock impostati. Per quanto riguarda invece gli aumenti, il modo migliore di limitarne l’impatto è di andare ancora di più nella direzione dei processi ad alta efficienza piuttosto che ricercare economie magari più facili che passano attraverso l’acquisto di prodotti apparentemente economici, ma che poi fanno lievitare in altro modo i costi complessivi del processo di riparazione. In questo ambito nei prossimi mesi Lechler metterà a disposizione dei propri clienti due nuovi processi ad alta efficienza, denominati UV-Tech ed AIR-Tech, che consentiranno di ridurre notevolmente gli impatti degli aumenti dei costi energetici, ambito ancora più critico per l’imprenditore di carrozzeria in quanto trattasi normalmente di costi non monitorati e non inclusi nei costi complessivi della riparazione».
Marco Pratelli Performance Coatings Marketing Manager Lechler
a cura di Renato Dainotto
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