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Motorizzazione: cambiano le regole per cerchi e gomme

Il Direttore Generale della Motorizzazione civile italiana, Architetto Maurizio Vitelli, ci aggiorna sulle nuove regole in materia di cerchi e gomme

Il decreto n. 20/2013, noto come “Decreto Ruote”, regola l’omologazione nazionale delle ruote in lega e in acciaio e il tuning leggero. Inoltre, contiene “le norme in materia di approvazione nazionale di sistemi ruote e le procedure idonee per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti di veicoli sulle autovetture nuove o in circolazione”. Il riferimento normativo necessario per il mercato, che definisce uno standard di qualità minimo a garanzia della sicurezza dei veicoli e della circolazione stradale e che libera il montaggio di ruote speciali dalla necessità di richiedere il nulla osta del costruttore del veicolo. Dunque, in Italia possono essere commercializzati e montati solo sistemi ruote omologati Nad o UNECE 124 e non sono riconosciute certificazioni rilasciate da enti indipendenti. Ad oggi, tale Decreto rappresenta il riferimento per le ruote speciali perché non esiste ancora un regolamento comunitario. Per avere un quadro più completo ed esaustivo sullo stato dell’arte abbiamo intervistato l’architetto Maurizio Vitelli, Direttore Generale della Motorizzazione civile, con il quale abbiamo creato un ‘filo diretto’ che, ogni mese, ci porterà a trattare insieme temi specifici e di rilevante importanza per il settore dell’aftermarket e dell’autoriparazione.

Architetto Vitelli, come nasce il “Decreto Ruote” e con quali finalità?

“Il Decreto nasce dall’esigenza di salvaguardare la sicurezza della circolazione stradale. Pertanto, con il Decreto sono stati introdotti standard minimi inderogabili di qualità per le ruote, che influiscono in maniera determinante sulla sicurezza del veicolo. Tuttavia, se da un lato stabilisce “regole tecniche”, dall’altro si caratterizza quale norma di semplificazione, adottata ai sensi dell’art. 75, comma 3-bis, per favorire il tuning. Infatti, il Decreto reca norme in materia di approvazione nazionale di sistemi ruota, nonché procedure idonee per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti di veicoli sulle autovetture nuove o in circolazione. È un’importante novità, per il nostro Paese, perché prima di tale Decreto non esisteva un sistema di omologazione per i cerchi. In particolare, con l’introduzione di ‘regole tecniche’, esso evita l’arrivo sul mercato di prodotti di bassa qualità e favorisce il tuning e l’aftermarket di ruote speciali. Con il Decreto, infatti, sono state semplificate le procedure per l’installazione di pneumatici con misure diverse da quelle originarie, facenti parte di un sistema ruote omologate”.

Con il Decreto Ruote il mercato è davvero più libero e più sicuro?

“Certamente. È più libero perché consente, previa omologazione, il montaggio di cerchi speciali e di eventuali pneumatici di misure diverse da quelle indicate sulla Carta di circolazione senza la necessità di dovere chiedere il nulla osta del costruttore del veicolo. Inoltre è più sicuro perché, ora, il mercato è controllato e non è possibile introdurre prodotti non tracciabili e che non rispettino adeguati standard di qualità. Con il Decreto 20/2013 l’Italia ha colmato una grande lacuna, perché con le nuove regole ora è pressoché improbabile la vendita fraudolenta e la contraffazione di componenti del sistema ruote”.

In che modo l’introduzione del Decreto semplifica la sostituzione dei cerchi delle vetture?

“Prima del Decreto l’eventuale installazione delle cosiddette ‘ruote speciali’, cioè di ruote di dimensioni e caratteristiche diverse da quelle originarie, non era possibile se non dopo avere ottenuto il nulla osta da parte del costruttore del veicolo. Ora, invece, in base alle disposizioni recate dal Decreto l’installazione di ruote speciali è possibile, purché siano omologate”.

Per quali veicoli si applica e a quale tipo di omologazione devono essere sottoposte le ruote vendute in Italia secondo il Decreto?

“Il Decreto Ruote, in vigore dal primo gennaio di quest’anno, si applica ai veicoli delle categorie internazionali M1 (auto) e M1G (fuoristrada), vale a dire autovetture. Tuttavia, al fine di consentire ai costruttori di smaltire le scorte e per le tempistiche necessarie a completare le procedure di omologazione, come Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture abbiamo accordato una deroga fino al 30 settembre per consentire la commercializzazione di cerchi in stock a coloro che abbiano già avviato l’iter di omologazione dei propri prodotti e siano iscritti in un apposito elenco. Oltre tale data tutte le ruote vendute sul territorio italiano dovranno necessariamente essere omologati, a seconda dei casi, o in base al regolamento UNECE 124 o in base al Decreto Cerchi e quindi in possesso dell’omologazione nazionale Nad”.

Prima del Decreto, quali erano i rischi in cui potevano incorrere automobilisti e operatori?

“Innanzitutto vigeva una certa confusione nel sistema mentre ora, con l’applicazione del Decreto, gli stessi operatori possono lavorare avvalendosi di regole precise. I rischi sostanzialmente erano di due tipi: da una parte di installare ruote di ricambio di scarsa qualità, immesse sul mercato senza alcun requisito e, inverosimilmente, anche senza alcun controllo; dall’altra di montare irregolarmente ed inconsapevolmente ruote speciali”.

L’automobilista, dunque, ora può decidere il tipo di cerchi da fare montare sulla propria auto scegliendoli tra modelli di misure diverse da quelli di serie?

“È la semplificazione in tema di tuning che consente di potere scegliere il tipo di ruote, omologate, da installare sulla propria autovettura”.

Cambiando le misure dei cerchi variano anche i pneumatici. Nel caso un automobilista scegliesse di cambiare pneumatici non riportati sul libretto, come fa a mettersi in regola?

“Se le nuove misure dei pneumatici fanno parte dell’omologazione di un sistema ruote e non sono riportate sul libretto, è necessario effettuare l’aggiornamento della Carta di circolazione presentando domanda presso l’Ufficio Motorizzazione civile territorialmente competente in relazione alla sede dell’officina di autoriparazione che ha effettuato il montaggio delle ruote e superare il collaudo. Alla domanda vanno allegati la dichiarazione di installazione e il certificato di conformità. Quando l’esito del collaudo è positivo, viene rilasciata un’etichetta da apporre sulla Carta di circolazione che indica i pneumatici in alternativa e l’omologazione del sistema ruota. In caso contrario è necessario il nulla osta del costruttore del veicolo per pneumatici in alternativa”.

La procedura di omologazione e collaudo è necessaria o va eseguita solo in casi specifici?

“L’omologazione delle ruote è obbligatoria per tutte le ruote, ad eccezione delle ruote originali o di ricambio del costruttore del veicolo”.

Come devono comportarsi gli autoriparatori secondo il Decreto?

“Montare le ruote in conformità alle prescrizioni del costruttore delle ruote e rilasciare l’apposita dichiarazione di installazione riportata in fac simile in allegato al Decreto”.

Quali elementi contiene la ‘dichiarazione di installazione e di conformità’?

“La dichiarazione di conformità è rilasciata dal costruttore delle ruote e contiene gli estremi di omologazione. L’officina, invece, rilascia al cliente la dichiarazione di installazione a regola d’arte, secondo le prescrizione del costruttore delle ruote”.

Quali sono le sanzioni in caso di mancata osservanza del Decreto?

“In caso di mancata osservanza del Decreto si applica l’articolo 77, comma 3-bis del Codice della strada, che stabilisce una sanzione amministrativa per chi importa, produce e commercializza fuori norma sul territorio nazionale sistemi, componenti ed entità tecniche senza la prescritta omologazione, e che dispone il sequestro e la confisca di componenti non omologati, anche se già installati sui veicoli. Inoltre, si applica l’articolo 78 del Codice della strada e quindi si provvede al ritiro della Carta di circolazione qualora non si provveda al suo aggiornamento. Vale inoltre la pena ricordare che le sanzioni del Codice della strada vengono aggiornate periodicamente”.

Con il Decreto Ruote è possibile affermare che il Ministero dei Trasporti italiano e la Motorizzazione civile si stanno aprendo al tuning?

“È una delle norme tecniche adottate, come già detto, a norma dell’art. 75, comma 3-bis del Codice della strada, che rappresentata la base normativa del tuning”.