L’Italia si astiene dal voto relativo al piano UE di immatricolare, a partire dal 2035, auto e furgoni con motore termico che utilizzi carburanti e-fuel (neutri per quanto riguarda le emissioni). Il regolamento bandisce infatti i biocarburanti, su cui invece premeva l’Italia, ritenendoli non abbastanza ecologici, data la loro impronta di carbonio e l’impatto derivante dalle coltivazioni che stanno alla base della loro produzione.
Il passo indietro dell’ Europa sullo “stop” ai motori endotermici a partire dal 2035 – prevedendo appunto l’ “eccezione” dei carburanti sintetici (e-fuel) – non è dunque abbastanza per l’Italia, che astenendosi dalla votazione di ieri ha voluto ribadire la convinzione che il motore a scoppio possa continuare ad esistere anche alimentato da biocarburanti, visto che rispettano i limiti di emissioni previsti dall’ UE. Se da un lato – come ha sottolineato in Consiglio il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin – la “riconsiderazione” del motore a scoppio è stata apprezzata, dall’altro viene richiesto un ulteriore approfondimento per chiarire se anche altre soluzioni, come quella dei biocarburanti, possono essere tenute in considerazione. La decisione di utilizzare i soli carburanti sintetici è infatti ritenuta troppo “restrittiva”, dal momento che anche i biocarburanti (ottenuti da scarti vegetali), secondo la linea italiana, dovrebbero essere considerati neutri dal punto di vista delle emissioni di C02. La ratio è quella della “neutralità tecnologica”, che dovrebbe contemplare tutte le soluzioni che riescono a porsi sotto i limiti delle emissioni, e dunque anche i biocarburanti e l’idrogeno.
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