Intervista

Matteo Massone, l’uomo della crescita

Abbiamo raggiunto in videochiamata l’ingegner Matteo Massone, Amministratore Delegato e “quinto Pooh” (nel senso che è autore di molti successi, ma tende a restare dietro le quinte con Simone Mucciante, Presidente di AutoSicura più “pubblico”) della holding A21, una società d’investimento operativa nel campo delle riparazioni automotive, in particolare di carrozzeria. Tra le sue controllate troviamo insegne già molto affermate della scena nazionale: AutoSicura, una rete di centri multiservizio di proprietà, e CarSafe, network di carrozzerie moderne e ben strutturate.

Cominciamo dai vostri piani di espansione: affiliazioni e acquisizioni. Proseguono paralleli o avranno strategie differenziate?

«Proseguono assolutamente paralleli, perché per quante carrozzerie di proprietà potremo acquisire come AutoSicura ovviamente non raggiungeremo mai la presenza capillare sul territorio che abbiamo con CarSafe; non a caso la finalità di questo network è proprio quella di avere un numero molto rilevante di carrozzerie di valore in tutta Italia, così che ogni cliente sia sempre a 15, massimo 20 minuti, da un Centro».

Quante carrozzerie avete immaginato di acquisire e in quanti anni?

«Stiamo portando avanti una strategia unica che prevede azioni parallele e complementari delle due società, nel senso che dove abbiamo carrozzerie di proprietà evitiamo di affiliare od organizzare altre strutture. AutoSicura ha intenzione di arrivare a una trentina di strutture nel 2025, che diventeranno 40 entro i successivi 2 anni; con le ultime acquisizioni del 2024 siamo a 21, più 2 centri logistici. Le strutture CarSafe affiliate (circa 650, NdR) rappresentano una fascia medio-alta del mercato e in futuro non ci sarà solo l’ambizione di aumentarne il numero, ma anche di sostituirne alcune con altre più performanti; un numero tondo potrebbe essere 1.000, ma non ci siamo imposti ancora un traguardo perché la necessità di copertura e i numeri sono diversi da un territorio all’altro».

Cosa intende per carrozzeria performante?

«Fare parte del network significa potere usufruire di importanti convenzioni assicurative, alcune convenzioni di flotte e numerosi vantaggi di prezzo sui ricambi e le forniture, ma presuppone una certa disciplina nel seguire i processi che sono regolamentati dal nostro contratto ed è molto importante che filosoficamente la carrozzeria sposi questo modo di lavorare. Ad esempio stiamo informatizzando moltissimo i processi, investendo in questi ultimi anni oltre mezzo milione di euro in software proprietari e su cloud per rendere il processo di gestione dei sinistri molto più agile. Talvolta abbiamo strutture di piccole dimensioni che sono estremamente disciplinate e altre realtà, anche più strutturate, che non colgono i vantaggi del fare parte di CarSafe, i quali sono controbilanciati da una serie di doveri che una carrozzeria deve seguire».

Visto che abbiamo toccato il discorso Compagnie, puntate a un portafoglio articolato e ben variegato oppure a canali preferenziali con grandi clienti?

«A livello strategico CarSafe è una società estremamente pro assicurativa, che fa dell’efficienza operativa ed esecutiva verso i grandi clienti la sua ragione d’essere. Non riteniamo quindi conveniente avere un’iper-specializzazione con poche Compagnie, ma siamo interessati ad instaurare rapporti con tutto il mondo assicurativo. Ad oggi Unipol è l’unico attore ad avere una propria rete di centri di riparazione (Auto Presto & Bene, NdR); noi come CarSafe copriamo tutto il valore extra Unipol, mentre come AutoSicura lavoriamo anche con loro. C’è poi il tema delle tariffe, di cui noi ci facciamo interlocutori in modo collettivo: chi fa parte di CarSafe usufruisce di tariffe maggiori di quelle che potrebbe “strappare” in solitaria».

Oggi nel mondo della carrozzeria che fatturato dovrebbe avere un network per essere stabile negli anni e rilevante per le assicurazioni?

«Nella definizione italiana possiamo considerarci una grande azienda: A21 Holding chiuderà il bilancio 2024 con un fatturato consolidato vicino ai 110 milioni ed entro il 2025 ci aspettiamo una crescita verso i 130, con CarSafe da sola a 100 milioni (di cui 25 in ricambi) e AutoSicura a 27 milioni. Abbiamo 250 dipendenti e una cinquantina di collaboratori a partita Iva in ambito carrozzeria, inoltre abbiamo altre società, dedicate al noleggio (Car Solution Rent) e allo sviluppo software. Insomma: siamo sicuramente protagonisti della scena italiana e al vertice anche in Europa».
Perché un carrozziere dovrebbe scegliere di affiliarsi al vostro network?
«Ci sono alcuni vantaggi di carattere oggettivo ed altri, per così dire, di carattere strategico; i primi sono la possibilità di avere molte convenzioni senza dovere portare avanti personalmente ogni singola trattativa. Con un solo contratto si ha accesso ad un minimo di 10/15 convenzioni a tariffe più alte di quelle che si possono ottenere con una contrattazione individuale. E poi c’è la maggiore marginalità sul costo dei ricambi, dato che noi siamo uno dei principali acquirenti di ricambi nel mondo carrozzeria in Italia. Sul fronte strategico fare parte di CarSafe impone di lavorare con una certa disciplina, in maniera più informatizzata e articolata, seguendo dei processi che spingono la carrozzeria a diventare a tutti gli effetti un’azienda molto organizzata e non più artigianale. Il tutto al costo di un abbonamento alla palestra».

Il contesto europeo oggi non sta lanciando segnali positivi, con il settore automotive che sta vivendo un momento di forte contrazione. Come vede i prossimi 2 anni in Italia?

«Ovviamente non ho la sfera di cristallo; tutte le aziende della holding A21 sono cresciute in questi anni ma è comunque possibile che ci sia un rallentamento, una contrazione della crescita, che quindi si continui a crescere ma non come negli anni scorsi. In questo scenario non vedo grossi problemi per noi, tanto che stiamo acquisendo altre strutture e investendo altri soldi: un segnale di fiducia razionale verso il mercato».

a cura di Simone La Rocca