Secondo un’analisi del Centro Studi Fleet&Mobility, ogni anno gli italiani spendono per l’automobile 63,6 miliardi di euro (escludendo i carburanti e le polizze di assicurazione), ripartiti quasi equamente tra l’acquisto di auto nuove (37%), di quelle usate (31%) e delle spese per la manutenzione (32%).

L’aftermarket in Italia ha dunque un peso sempre più rilevante, considerando anche il fatto che il nostro parco circolante – il più grande d’europa in rapporto al numero di abitanti – negli anni della crisi è costantemente invecchiato. L’età media dei 37 milioni di auto che costituiscono il parco circolante italiano è di 9,5 anni, e nel 2013 le auto con più di 10 anni erano 17,4 milioni, 5 milioni più del 2000.

Gli incentivi elargiti in questi anni sembrano aver fatto ben poco. Nel 2008, prima degli incentivi, le auto Euro 2 in circolazione erano 9,1 milioni, seguite da 3 milioni di Euro 1 e da 5,2 milioni di Euro 0. Nel 2013, gli Euro2 rimaste in circolazione erano 6 milioni le Euro 1 1,5 milioni, mentre le Euro 0, erano a quota 4,1 milioni