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L'incidentalità stradale costa l'1,5% del PIL italiano

La ricerca del Corporate Vehicle Observatory di Arval Italia, realizzata in collaborazione con  Vector, analizza i costi economici e sociali dell’incidentalità stradale

L’incidentalità stradale rappresenta uno dei principali costi sociali in tutto il mondo ed è ancora oggi la prima causa di morte tra i ragazzi tra i 15 e i 29 anni. Il Corporate Vehicle Observatory di Arval Italia, guidato da Alessandro Torchio, Head of Consulting & CVO, in collaborazione con la società di ricerca Vectors, ha raccolto ed elaborato i dati relativi ai costi economici e sociali dell’incidentalità stradale, per fornire un quadro esatto di quanto questa impatti sulla nostra società.

Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno muoiono nel mondo 1,5 milioni di persone e rimangono ferite tra i 20 e i 50 milioni di persone.

In Italia il numero di morti dovuti ad incidenti stradali è calato drasticamente tra il 2001 e il 2014. Nel 2001 si contavano 7.096 morti contro 3.381 del 2014 con una riduzione pari a circa il 52,4%, in linea con i dati europei.

La Direzione Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha calcolato il costo degli incidenti stradali in Italia, valutando il costo sociale medio associato a una vittima di incidente stradale, per l’anno 2013, pari a circa 1,5 milioni di euro, mentre quello per un ferito di poco superiore a 42 mila euro.

Il costo sociale globale dell’incidentalità stradale in Italia nel 2013 è stato di 24,34 miliardi di euro, pari all’1,5% del Prodotto Interno Lordo. Il dato deriva dalla somma dei costi sociali di incidenti con danni a persone, pari a 17,95 miliardi di euro, e del costo degli incidenti senza danni alle persone stimato a 6,39 miliardi di euro.

Tra i principali fattori di rischio individuati dall’OMS come causa primaria di incidenti stradali, ci sono quelli legati ai comportamenti alla guida, tra cui la velocità e lo stile di guida, la guida non sobria (il rischio di essere coinvolti in un incidente aumenta significativamente con una concentrazione di alcol nel sangue al di sopra di soli 0,04 g/dl), il mancato o non corretto utilizzo del casco, delle cinture di sicurezza e dei sistemi di protezione per bambini e la guida distratta. Per quanto concerne quest’ultimo punto, l’OMS stima che l’utilizzo del telefono cellulare durante la guida aumenta di circa 4 volte la probabilità di un incidente.

Al contempo, l’OMS individua anche degli interventi che potrebbero ridurre il numero di incidenti stradali. Tra quelli  potenzialmente più efficaci, si segnalano la progettazione di infrastrutture più sicure, lo sviluppo di nuove tecnologie e il miglioramento di quelle esistenti per la sicurezza dei veicoli, il miglioramento delle cure post-incidente per le vittime di incidenti stradali e interventi che abbiano come obiettivo il corretto comportamento degli utenti della strada, come l’emanazione di leggi e misure per il loro rispetto in materia di fattori di rischio e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica.