Il 14.4% dei sinistri oggetto di approfondimento è stato contestato (e non pagato) per motivazioni connesse al sospetto frode, ma solo l'1,8% è stato denunciato all'autorità giudiziaria
Nell'annuale relazione sull'attività antifrode dell' Ivass si legge che i sinistri in gestione antifrode – per i quali i sistemi interni alle imprese hanno rivelato in via automatica la presenza di indicatori di rischio – rappresentano il 19.3% di quelli complessivamente denunciati
“Dei sinistri in gestione antifrode il 51.2% è stato oggetto di approfondimenti da parte delle imprese mediante strumenti di accertamento speciali (perizie su autovetture dei responsabili, analisi di compatibilità dei danni, verifica della sussistenza del nesso di causalità, accertamenti presso strutture sanitarie)“.
“Il 14.4% dei sinistri oggetto di approfondimento è stato contestato (e non pagato) per motivazioni connesse al sospetto frode”. E “l'1.8% dei sinistri oggetto di approfondimento è stato oggetto di denunce/querele all'Autorità Giudiziaria (circa 3400 denunce/querele; erano state il 2.3% nel 2012, il 2.8% nel 20138 )“.
Solamente una piccola parte, l'1,8%, viene dunque denuciata. E tutti gli altri? È probabile che molto di questi siano frodi, ma il sospetto è che diventino una scusa per giustificare l'incremento dei prezzi.
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