Quando si intervista una persona troppo spesso c’è il pericolo di lasciarsi affascinare da titoli accademici, job title altisonanti, arredamenti di lusso e vestiti su misura. Sono tutti “accessori” che definiscono lo status di una persona oppure l’azienda. L’intervista però è all’uomo e non ai suoi accessori. L’uomo deve restare al centro. Ecco l’uomo. Quando ti siedi al cospetto di Ivan Giai Via c’è tutto il mondo accessorio: uffici modernissimi, gentilezza nell’accoglienza, eleganza e, perché negarlo?, un bell’uomo, uno di quelli che hanno successo. C’è anche l’uomo…. Ed è piacevole intervistarlo, perché Ivan Giai Via è un vulcano in costante eruzione: racconta, ti coinvolge, contestualizza e approfondisce. Al suo fianco il socio: Massimiliano Fratea, il braccio operativo e organizzativo. Nell’intervista interviene sempre a rafforzare o approfondire questo o quel tema. Conciso, competente, ma anche chiaro, grazie alla sua esperienza. I due soci sono davvero complementari e allineati. Ecco, questo è il management di Inova.
Inova: chi siete e cosa fate?
«La nostra è una storia interessante. L’azienda è stata fondata in Svizzera all’inizio del 2012: siamo entrambi italiani, io sono nato in Olanda e ci ho vissuto qualche anno, ma ho principalmente vissuto in Italia e da oltre 10 anni mi sono trasferito in Svizzera, mentre Massimiliano vive in Italia. Entrambi arriviamo da una realtà storica del settore grandine, guidata da alcuni tra i più grandi pionieri della riparazione a freddo, che ci hanno trasmesso la loro grande esperienza, la cultura del lavoro e della qualità. Quando Massimiliano ha iniziato negli anni 90 il settore era ancora praticamente agli albori, un mondo fatto da artigiani capaci di un mestiere che all’epoca aveva dell’incredibile, i primi pionieri si nascondevano dietro delle tende per custodire i segreti della tecnica di riparazione a freddo. Quando siamo partiti con Inova abbiamo deciso di concentrarci sulla Svizzera, un mercato apparentemente piccolo ma che noi vedevamo importante e di grande potenziale per la nostra visione di sviluppo. La scelta si è rivelata giusta, ci ha ripagato e premiato. La Svizzera è stata pioniera del modello di gestione centralizzato del sinistro da grandine: mentre nel resto d’Europa c’erano assicurazioni che si muovevano in maniera più frammentata, in Svizzera già nei primi anni 2000 si parlava di centralizzazione delle perizie e riparazioni, un modello operativo che ha tracciato la strada per le compagnie assicurative nel Nord Europa. Poi il contesto: all’epoca la riparazione grandine era artigianato “duro”, non c’erano grandi aziende organizzate come oggi, non c’era questa specializzazione, e la gestione dei sinistri e il customer care era un’attività riservata alle compagnie assicurative. In questo senso all’inizio del 2012 abbiamo deciso di avviare il nostro progetto in Svizzera dall’esperienza maturata dalla tradizione artigiana di qualità, con una visione più manageriale, puntando quindi sulla qualità della riparazione ma completando la nostra offerta con servizi e iniziative volte alla massima integrazione nei processi operativi dei nostri clienti. Una scelta fortunata, perché ci ha consentito di crescere e di essere apprezzati sul territorio ma anche di comprendere quelle che erano le necessità del mercato. Parallelamente a tutto il nostro percorso in Svizzera abbiamo continuato a crescere anche a livello internazionale, perché sono state strette collaborazioni con assicurazioni e case costruttrici che ci hanno portato a lavorare un po’ in tutto il mondo: Sudafrica, Messico, Cina, India, Australia e Cina per fare degli esempi. La nostra gamma di servizi nel tempo è andata oltre alla sola riparazione dei danni da grandine, ma si è evoluta portando soluzioni a 360 gradi per il settore automotive, operando per i maggiori operatori logistici e società di flotte in Europa. La scelta di proporre servizi complementari, oltre a consentirci di essere percepiti come fornitore strategico per una moltitudine di servizi anziché monoservizio, è anche stata dettata dalla volontà di dare stabilità al nostro flusso operativo durante i 12 mesi, consolidando una struttura organizzativa in grado di affrontare la stagionalità della grandine con un approccio organizzato».
Voi definite il vostro business ricondizionamento dell’automobile?
«Esatto, perché proprio come accennavo poco fa per noi è molto importante sottolineare che oltre alla grandine abbiamo una visione più allargata. Come detto siamo partner dei maggiori operatori di logistica affiancandoli per attività di ordine giornaliero, dalla carrozzeria per le flotte, servizi pre-consegna, installazione di accessori, verniciature speciali, ovviamente la grandine, e tanti altri servizi su misura. Ad esempio in Messico ci occupiamo su base regolare di finitura per i costruttori locali, che in questo aspetto hanno difficoltà. La cura della finitura è un plus della nostra riparazione da grandine, perché con i nostri processi non solo completiamo la riparazione, ma la valorizziamo. Per un costruttore cinese invece ci occupiamo del detailing degli interni dopo il trasporto dall’Asia in Europa. Non essere puristi della grandine è un valore aggiunto, una nostra distinzione in un mercato affollato. Noi siamo appassionati di qualità in ogni suo aspetto, e abbiamo constatato che chi persevera con la qualità trova sempre posto in un mercato affollato. Perché c’è sempre chi vuole quel qualcosa in più, oppure chi è scontento e vuole un servizio migliore. Creiamo delle vere e proprie task force per qualsiasi tipo di sinistro inerente alla finitura degli interni ed esterni, certamente per la grandine dove abbiamo gestito progetti industriali per decine di migliaia di vetture, ma anche altri tipi di servizi che richiedono la presenza di professionisti. La riparazione grandine è sicuramente una delle cose che noi sappiamo fare meglio, ma per le grandi aziende possiamo essere un unico interlocutore per molti servizi, tante aziende hanno trovato una risposta nei nostri servizi».
Dalla Svizzera, poi…
«Dalla Svizzera, la nostra base, abbiamo deciso di avviare una filiale in Germania, che in qualche maniera è sicuramente il primo Paese in Europa per parco circolante e il terzo nel mondo. L’estero è stata una scelta strategica, fondamentale a livello organizzativo e a livello strutturale in qualità di fornitori per costruttori e assicurazioni. Oltre alla Germania siamo stabilmente attivi nei Paesi Bassi. Operiamo stabilmente in Messico, che a sua volta è un altro Paese molto importante e strategico per il mercato dell’automobile. Poi l’India, che è un’economia emergente con un mercato auto in crescita. In tutto possiamo vantare di aver operato in 18 paesi, con esperienze che ci portano in dote conoscenza, ci migliorano nella operatività, e ci rendono un fornitore globale».
Perché la finitura è così importante per voi?
«Perché lavorando al fianco dei maggiori costruttori su vetture di nuova fabbricazione abbiamo maturato una cultura di carrozzeria, basata sulla cura del dettaglio e sull’importanza della finitura finale, abbiamo compreso quanto la qualità sia un fattore chiave per i clienti, oltre ad essere un modo per garantirci uno spazio in questo mondo. Siamo consapevoli di essere degli artigiani al servizio delle automobili, i nostri tecnici sanno esaltare il lavoro fatto, ma sanno anche che spesso si lavora come ospiti nelle carrozzerie e bisogna sapere rispettare il carrozziere, creando la sintonia giusta per garantire un lavoro a regola d’arte. Noi cerchiamo di portare il nostro valore aggiunto, ma lavorando in squadra con il carrozziere. Nel momento in cui ci sono riparazioni combinate si cerca di dialogare con lui e far fruttare le rispettive competenze ed esperienze».
E l’Italia?
«Siamo italiani e siamo da sempre attivi in Italia. Lavoriamo con i costruttori, ma sempre dietro le quinte: dal 2020 siamo partner di importanti operatori della logistica auto con servizi di ripristino vetture a 360°. Da qui abbiamo allargato l’operatività sino a concentrarci sul mercato italiano, con operazioni con flotte e altri player importanti come le assicurazioni. A partire dalla decisione di avviare Inova Italia nei primi mesi del 2024, grazie anche alla fiducia riposta in noi da due assicurazioni prestigiose, a piccoli passi vorremmo portare in Italia il modello vincente sviluppato in Svizzera che oggi viene adottato abitualmente in Germania, Francia e Benelux. Noi storicamente creiamo dei veri Drive In per la canalizzazione di eventi grandine, individuando spazi comodi da raggiungere, e allestendoli come un vero e proprio “villaggio” per conto della compagnia assicurativa, dando risalto al brand. Il cliente della Compagnia può annunciare il sinistro su un portale web, o essere contattato via mail o telefono, al fine di prendere un appuntamento per recarsi nel “villaggio” della perizia e riparazione: qui il nostro scanner dotato di intelligenza artificiale esegue una perizia automatica del danno che poi viene controllata dai tecnici, il tutto mentre il cliente si rilassa nella area lounge con servizio bar offerto. Dopo la perizia il cliente può beneficiare di una proposta di riparazione a freddo immediata sul posto, con disponibilità immediata di un auto di cortesia o del servizio driver a domicilio. Le compagnie assicurative e le relative agenzie locali possono capitalizzare l’occasione di centralizzare i clienti in un ambiente curato e gradevole, per confrontarsi con loro e presentare nuovi prodotti assicurativi. Lo abbiamo fatto tante volte e piace molto, oltre a portare risultati in termini di velocità di chiusura dei sinistri e risparmio medio. Ci piacerebbe portare in Italia questa visione di gestione dei sinistri. Siamo specialisti nel creare grandi hub di riparazione per facilitare il lavoro dei nostri clienti. Soluzioni come queste trasformano un momento di stress per l’automobilista in una esperienza piacevole, contribuendo in maniera consistente alla soddisfazione dei clienti e al valore del brand della compagnia assicurativa».
Cosa offrite al carrozziere italiano?
«Non vorremmo essere visti solo come riparatori di danni da grandine. Noi da sempre vogliamo essere un alleato strategico per i carrozzieri tutto l’anno e non solo per affrontare l’emergenza del picco di lavoro post grandinata. Vogliamo essere un partner, un fornitore affidabile e di qualità ogni volta che nel suo flusso di lavoro il carrozziere ha bisogno di aiuto. Ci piace essere il fornitore nascosto che con disponibilità e qualità consente al carrozziere di fare bella figura con il suo cliente. Oggi lavoriamo in un mondo di recensioni e raramente esistono seconde chances. Il nostro mantra sulla qualità ci fa essere realisti ed è anche un tabù: non prendiamo lavori che non possiamo fare secondo i nostri standard elevati di qualità. Siamo un partner che magari non è altisonante e che promette meno ma siamo al fianco del carrozziere nelle sfide e nella crescita. In un settore che a tratti sembra un po saturo di riparatori grandine, il nostro obiettivo é di portare soluzioni, un approccio rassicurante, e risultati evidenti».
Tecnologia, quanto è importante?
«Oggi è fondamentale. Non va subita, ma vista come un alleato per migliorare. Abbiamo una piattaforma informatica efficiente che raccoglie dati per migliorare il lavoro e le performance. I nostri scanner mappano i danni con l’Intelligenza Artificiale, il tutto supervisionato dai nostri tecnici. Questo velocizza il lavoro e offre preventivi oggettivi. La digitalizzazione del know-how di carrozzeria non è ancora completa, ma questi strumenti costituiscono un valore aggiunto e parte del modello futuro della gestione sinistri».
Il futuro?
«Vogliamo allargare il nostro network di carrozzerie, cercando nuovi partner e facendoci conoscere sul mercato. Vogliamo sviluppare un rapporto di aiuto reciproco con i carrozzieri. Se ci sono grandi numeri di auto da lavorare, possiamo affiancarci con hub e strutture mobili, senza intralciare il lavoro del carrozziere. Siamo flessibili e vogliamo creare un rapporto di collaborazione. Tra 10 anni, ci immaginiamo evoluti come il mercato e la tecnologia. Con un cliente sempre più esigente, vogliamo continuare a essere dinamici e fedeli al nostro motto “Your Cars, We Care”».
Ivan Giai Via, CEO di Inova
Massimiliano Fratea, COO di Inova
a cura di Renato Dainotto - Foto Photo-R
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