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Intervista a Massimiliano Cremonesi Country Sales Manager AkzoNobel

Il protagonista dell’intervista è un uomo dedito al lavoro che svolge con autorevolezza e credibilità (roba rara, oggi…). Con lui abbiamo parlato di accordi con i costruttori,di tintometro automatico e di nuovi prodotti. E poi del nuovo Sustainable Repair Network. Un manager con tante responsabilità che resta con i piedi ben a terra: altra dote

Massimiliano Cremonesi, Country Sales Manager di AkzoNobel da più di un anno, spesso viene definito come un signore milanese, anche dal suo team. Tuttavia bisogna andare oltre la figura del milanese dedito al lavoro e al dovere. Chi ha il piacere, perchè è piacevole, di conversare con lui, scopre un uomo dai modi delicati (un tempo si diceva urbani) e una grande competenza: una onniscienza di carrozzeria che abbraccia tutto, dalla lattina di prodotto alla gestione finanziaria. Ma Cremonesi è molto di più. Una persona che ti mette a tuo agio, che ti sa persino consigliare un buon vino, capace di ascoltare, riflettere e poi rispondere, con franchezza e schiettezza. Difficile, dunque, dubitare delle risposte, anche perché trasmette somaticamente fiducia. È quel papà di un compagno di tuo figlio a cui affideresti il pargolo, dopo la partitella, per riportarlo a casa. E pur essendo un milanese sa anche staccare la spina e rilassarsi con la sua squadra, aspetto importante per rafforzare il team. Un team che sta lavorando bene e che è presente a molti eventi, dove spesso si incontra anche Cremonesi. Per tutto questo, se fossi il big boss HR di AkzoNobel, lo avrei sicuramente scelto per il suo incarico e visto che è stato davvero scelto forse anche le mie capacità di analisi delle persone che intervisto non sono male. E proprio da questo incarico iniziamo l’intervista.

Massimiliano, un nuovo incarico, un incarico importante, molto importante in una azienda che conosci bene. Grande responsabilità?
«Effettivamente è un incarico molto importante visto che l’Italia rappresenta uno dei principali mercati nella regione EMEA per AkzoNobel, ma ho la fortuna di lavorare con colleghi molto competenti e performanti che mettono in campo tanta passione e ciò rende il mio compito più agevole».

Come cambia la visione dal fare numeri a chiedere di fare numeri?
«Nel precedente ruolo di Area Manager chiedevo ai colleghi che presidiavano le varie zone di “fare i numeri” e contemporaneamente mi prodigavo per “farli” io stesso; oggi è cambiato poco, visto che cerco di essere membro proattivo del team e quindi penso sempre a nuove opportunità per aiutare la squadra a “fare” i numeri».

2023, ormai è storia, ma come sono andati i numeri di AkzoNobel?
«Nel 2023, come del resto negli ultimi dieci anni (a parte il 2020, anno della pandemia), abbiamo chiuso con risultati positivi e addirittura oltre le aspettative. La concorrenza è sempre più agguerrita, ma per fortuna noi abbiamo delle ottime armi per continuare ad avere successo».

Una soddisfazione personale legata al 2023?
«Sicuramente la nomina a Country Sales Manager è stata motivo di grande orgoglio e soddisfazione, il riconoscimento di tanti anni di impegno sempre pensando al bene aziendale».

Un rammarico?
«Nessuno in particolare, in generale penso sempre che alcune cose possano essere gestite meglio, ma ciò fa parte del percorso di crescita continua di ciascuno».

Mercato: come sta andando il 2024 per la carrozzeria e per voi?
«A differenza di altri ambiti economici e nonostante la situazione geopolitica poco incoraggiante, al momento il nostro settore non sta registrando particolari flessioni anche grazie alle riparazioni da ultimare relative agli eventi atmosferici dello scorso anno; i primi mesi dell’esercizio hanno mostrato segnali di continuità con le performance del 2023 e ciò ci fa ben sperare per il resto dell’anno, anche perché abbiamo più che compensato la perdita di qualche cliente di rilievo con altre “new entry” di successo».

State lavorando molto sugli accordi con i costruttori di auto: perché sono così importanti?
«Le Case auto, unitamente alle assicurazioni, hanno la possibilità di canalizzare lavoro presso le carrozzerie nostre clienti, qundi noi dobbiamo cercare di massimizzare tali opportunità per chi vuole utilizzare i nostri prodotti».

Tintometro automatico: anche voi nella mischia. Serve davvero? Ma soprattutto, a chi serve?
«Il tintometro automatico, così come altre soluzioni tecnologicamente avanzate, fa parte della naturale evoluzione del settore. I vantaggi più evidenti sono riferibili all’eliminazione dell’errore umano nella miscelazione del colore e alla contestuale riduzione di tempi, costi ed eccessivo consumo di materiale causato dalle possibili correzioni del colore, rendendo quindi l’intero processo sostenibile. È chiaro che per godere appieno dei benefici di questa macchina, che richiede un investimento significativo, è necessario che la carrozzeria riproduca un numero significativo di colori, quindi il target ideale è quello che riguarda strutture altamente performanti. Oltre alle due soluzioni che AkzoNobel offre in Italia in termini di tintometro automatico, ColorMatchic e Alfa Dispenser, abbiamo lanciato anche PaintPerformAir (PPA), un dispositivo per cabine di verniciatura ad alte prestazioni che ottimizza la temperatura e l’umidità del flusso d’aria con l’obiettivo di creare condizioni di lavoro standardizzate per un risultato affidabile e un’attività più sostenibile per le carrozzerie. Il dispositivo si concentra su due aree chiave che influiscono sulle prestazioni e sui risultati della cabina di verniciatura: l’umidità e la temperatura ambiente. A tal fine, PPA riunisce diverse caratteristiche chiave in un unico dispositivo. Consente di riscaldare l’aria compressa in corrispondenza dell’ugello a 40 gradi Celsius e di umidificarla. In questo modo il PPA crea condizioni di lavoro standardizzate che rendono il verniciatore meno dipendente dalla temperatura ambiente e dai livelli di umidità nella cabina di verniciatura contribuendo, allo stesso tempo, a ridurre il riscaldamento della cabina e risparmiando così tempo ed energia».

Prodotti. Sul trasparente ad aria e sul fondo UV avete avuto grandi vantaggi. Ora i competitor si sono fatti sotto. Altre novità in arrivo?
«Sono felice di potere affermare che i nostri laboratori di ricerca e sviluppo stanno lavorando a diverse soluzioni che vedranno la luce a partire da quest’anno. Oltre alla recente introduzione dei fondi Autosurfacer Optima per Sikkens e Ultimate per Lesonal che permettono una essiccazione rapida a temperatura ambiente e consentono un notevole risparmio di tempo ed energia, tema caro ai nostri carrozzieri, avrete sicuramente visto qualche annucio sullo stucco UV, mentre altri prodotti innovativi saranno disponibili tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2025, ma non posso dire di più… Come vedi ti ho parlato di prodotti che sono chiaramente parte del nostro programma sulla sostenibilità che, oltre a questi, prevede tutta una serie di servizi dedicati a quello che sarà il nostro Sustainable Repair Network, o Rete della Riparazione Sostenibile, che metterà a disposizione delle carrozzerie aderenti tutta una serie di servizi e tool per rendere le loro aziende sempre più sostenibili e quindi sempre più competitive ed attraenti per i grandi player che canalizzano il lavoro nelle strutture e che cercheranno sempre di più partner davvero green».

Distributori e colorifici sono ancora importanti per voi? Sembra di sì, visti i movimenti di mercato…
«Credo che i distributori abbiano un ruolo davvero importante per la diffusione delle nostre soluzioni applicative: affiancati dal nostro team commerciale e tecnico, possono mettere a frutto la loro profonda conoscenza e la capillare presenza sul territorio di riferimento. Certo però che anche in questo caso serve una evoluzione, noi abbiamo bisogno di partner che lavorino sul miglioramento continuo dell’offerta soprattutto per quanto riguarda la gamma di servizi offerti alle carrozzerie che vanno, ad esempio, dalla formazione al supporto tecnico».

Un messaggio da trasferire ai carrozzieri, magari a chi non usa i vostri prodotti…
«Il signor Sikkens fondò la sua fabbrica di vernici nel 1792 e in questo viaggio di oltre 200 anni abbiamo sviluppato prodotti e soluzioni sempre all’avanguardia e con “il chiodo fisso” del servizio al cliente. Venendo ai giorni nostri credo basti pensare alla rete Acoat Selected e ai servizi di eccellenza che eroga, qualcosa di pionieristico se pensiamo che fu introdotta in Europa nel 1976 e in Italia nel 1995. Credo che con una storia così importante, con lo sguardo visionario che ci contraddistingue, se fossi un carrozziere sarei sicuramente incuriosito e cercherei di approfondire la conoscenza di un’azienda con una tale storia e tradizione. Siamo pronti ad accogliere tutti gli imprenditori che credono nel miglioramento continuo e insieme ci alterneremo al timone della nostra nave in questo viaggio verso un futuro sostenibile per il pianeta, ma anche per la redditività delle aziende del nostro settore».

a cura di Renato Dainotto - Foto Photo-R