La filiera, secondo i dati comunicati dalla CGIA di Mestre, ha fatto registrare un trend positivo per fatturato (+5,7%) e occupati (+3,9%).
Poco meno di 2.000 imprese, 194.000 addetti (di cui 136mila dedicati all’automotive) per un fatturato complessivo di 51,8 miliardi di euro (di cui 38,8 stimati come giro d’affari direttamente riconducibile alla produzione per il mercato auto): sono i numeri dell’industria italiana della componentistica comunicati da Paolo Zabeo – Coordinatore dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre – in occasione dell’evento “Il cuore dell’automotive batte in Italia”, organizzato oggi a Milano da #FORUMAutoMotive, il movimento di opinione promosso dal giornalista Pierluigi Bonora.
In particolare, la performance della filiera ha fatto registrare, ricorda la CGIA di Mestre, un trend positivo per fatturato (+5,7%) e occupati (+3,9%). Dati a cui si aggiunge una particolare vocazione per l’export che, secondo ANFIA, ha raggiunto i 20 miliardi di euro di fatturato.
“Si tratta di un settore, troppo spesso nell’ombra – evidenzia Pierluigi Bonora – che riveste una valenza strategica per l’economia e per l’occupazione del nostro Paese, un’eccellenza del made in italy, vero cuore pulsante del mondo dei motori, che ogni giorno alimenta le linee di montaggio dei più importanti marchi mondiali delle due, quattro e più ruote”.
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