Passano i giorni, la benzina non cala e anzi raggiunge i picchi da un anno a questa parte ma dal Governo nessun segnale di provvedimenti in arrivo. Proprio l’esecutivo, che non è il primo e probabilmente non è l’ultimo ad assistere inerme ai rincari spaventosi dei carburanti durante le vacanze estive, è ora al centro dell’attenzione collettiva: deludere le aspettative dei cittadini – già tante volte tradite in passato – rischia di costargli davvero caro in termini di consenso.
Nonostante i listini impazziti per tutta l’estate ancora non si capisce cosa intende fare il Governo per trovare una soluzione per risolvere questa emergenza. Il sospetto forte, infatti, è che l’esecutivo non voglia, o non possa, fare proprio niente: un fatto che sarebbe gravissimo per le tasche dei cittadini sia per ragioni dirette (il prezzo dei carburanti) sia indirette (l’impatto di questi rincari sulle merci trasportate via gomma, in un Paese che privilegi a questo sistema di trasporto). Il Codacons si aspetta quindi soluzioni rapide e idee chiare per uscire da un pericoloso stallo per l’intero Paese.
“I prezzi alla pompa di oggi sarebbero stati inconcepibili solo qualche mese fa, ma il Governo si comporta come se le accise non ci fossero”, dichiara il presidente Carlo Rienzi. “Stavolta l’esecutivo non può scaricare la responsabilità su chi ha governato in precedenza: dovrà rispondere di fronte agli italiani su quanto fatto, o non fatto, per fermare il caro-benzina”, conclude.
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