In 10 anni in Italia sono finiti nel nulla un milione di veicoli rubati
Furti veicoli: il dossier 2024 LoJack
Il trend dei furti veicoli è in crescita
Furti veicoli: i dati degli ultimi 10 anni
Osservando il trend degli ultimi dieci anni, dal 2013 al 2023 i dati si rivelano decisamente allarmanti, nonostante il quasi totale fermo delle attività nel 2020: 1 milione 550mila sono stati i veicoli (auto, SUV/Crossover, VAN, mezzi pesanti, motoveicoli) rubati in Italia. Di questi solo 609mila sono stati recuperati (il 39% del totale), 939.500 sono spariti nel nulla. Se guardiamo alle sole quattro ruote, dal 2013 a oggi le sottrazioni ammontano a oltre 1 milione e 113mila, poche centinaia di migliaia di unità in meno rispetto alle immatricolazioni di vetture registrate nel 2023.
Veicoli rubati: i trend
Le città con più furti veicoli in italia
Nelle grandi città come Milano e Roma e in alcune aree del nostro Paese (soprattutto se vicino a porti o a frontiere), il furto è spesso finalizzato al riciclaggio internazionale. Un traffico redditizio in cui sono coinvolti i ladri che sottraggono fisicamente l’auto, i proprietari di garage o magazzini in cui l’auto solitamente viene lasciata a “decantare” alcune ore/giorni prima di essere smontata o caricata in container o veicoli commerciali, i trasportatori e infine i broker criminali che presidiano i vari passaggi e governano le operazioni fino alla vendita nel Paese di destinazione.
Secondo gli esperti, chi sottrae fisicamente una utilitaria può assicurarsi un guadagno immediato di poco inferiore ai 1.000 euro, provento che può salire fino a 5mila euro per le vetture di lusso del valore di 100mila €. Il costo del trasporto si aggira attorno ai 2-3mila €, se la vettura viene spostata verso l’Est, mentre l’intera operazione che comprende il trasporto del veicolo a bordo di una nave (all’interno di un container) può variare tra i 10.000 e i 15.000 €. Decisamente meno oneroso risulta spostare la vettura affidandosi a una staffetta di autisti che si danno il cambio alla guida dell’auto sottratta fino a destinazione: tra i 500 e i 1.000 euro il loro profitto.
La dichiarazione di Maurizio Iperti, Presidente EMEA LoJack
“I dati relativi al 2023 e ai primi mesi dell’anno in corso certificano e consolidano i segnali registrati negli scorsi anni di recrudescenza del business criminale dei furti di auto”, ha osservato Maurizio Iperti, Presidente EMEA LoJack, “Un fenomeno che in alcune aree del nostro Paese assume contorni decisamente allarmanti. Solo un intervento rapido ed efficace può ridurre le possibilità che del veicolo si perdano le tracce per sempre. Grazie alla nostra tecnologia e a un team di esperti che supporta sul campo le Forze dell’Ordine nella ricerca, oggi possiamo contare su percentuali di recupero doppie rispetto a quelle del mercato”.
Come se non bastasse ai furti di veicoli si è aggiunta negli ultimi anni un’ulteriore piaga, quella dei furti parziali di specifiche componenti (navigatori satellitari, pneumatici, marmitte/catalizzatori, attuatori della frizione, fari LED, batterie elettriche, etc…), alimentata dalla crisi produttiva del mercato automotive e dalle strette commerciali determinate dai conflitti sviluppatisi di recente in Ucraina e nel Canale di Suez che li ha resi ancora più cari e ricercati. Una volta sottratti, i pezzi vengono poi instradati sul mercato nero nazionale della ricambistica oppure stipati all’interno di container e caricati su navi in partenza dai porti del Mar Tirreno.
Modelli – Panda e 500 le auto più rubate. 500X e Renegade i SUV/Crossover più ambiti
La classifica dei modelli di vetture più rubate riserva poche sorprese rispetto allo scorso anno, con quelli del Gruppo Stellantis che presidiano le posizioni di vertice. In testa la FIAT Panda con 12.571 sottrazioni (1 autoveicolo rubato su 10 è una Panda), seguita dalla FIAT 500 (5.889), dalla FIAT Punto (4.604), dalla Lancia Ypsilon (4.472), dalla FIAT 500 L (2.637) e dalla Alfa Romeo Giulietta (2.075). Le ultime quattro posizioni sono occupate dalla Smart Fortwo (1.976), dalla Citroen C3 (1.741), dalla Volkswagen Golf (1.465) e dalla Renault Clio (1.365). Oltre la metà dei furti di auto, il 54%, riguarda questi modelli. Una curiosità: in questa particolare graduatoria le tre vetture che più difficilmente vengono ritrovate sono, nell’ordine, Golf (la si recupera solo nel 35% dei casi), C3 (36%) e Fortwo (37%).
Nella categoria SUV/Crossover, i più ambiti sono la FIAT 500X (1.997 unità sottratte nel 2023, il 10% del totale SUV), seguito dalla Jeep Renegade (1.653), dalla Peugeot 3008 (778), Jeep Compass (713) e dalla Renault Captur (663).
Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia le aree a “bollino rosso”
L’incremento dei furti di autoveicoli (vetture + furgoni + SUV/Crossover) ha riguardato in modo abbastanza uniforme tutte le aree del Paese, ma, guardando alla distribuzione geografica del fenomeno, si conferma la totale polarizzazione sulle consuete cinque regioni a bollino rosso: nell’ordine Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia. Qui si registrano 80.559 delle 99.153 sottrazioni totali nazionali: 8 furti su 10 di fatto si concentrano in questi territori. Il dato non sorprende, visti i trend degli anni passati e conferma una volta di più come le organizzazioni criminali privilegino operare all’interno delle grandi metropoli o in alcuni contesti del Sud Italia in cui queste hanno tradizionalmente radicato le proprie attività.
Il primato negativo della Campania resta irraggiungibile con 26.045 furti (+9% rispetto al 2022), seguita con distacco da Lazio, con 16.912 episodi (anch’esso in crescita lo scorso anno, del 12%), Puglia (14.978), Sicilia (13.174) e Lombardia (9.750 e +15% vs 2022).
Campania e Lazio sono anche le Regioni in cui le percentuali di recupero restano più basse, rispettivamente al 36% e al 35%. In queste aree le speranze di rientrare in possesso della propria auto rubata si assottigliano: in quasi 2 casi su 3 la vettura rubata sparisce nel nulla dopo il furto. Nel cuore della Puglia, invece, la sfida dei ritrovamenti di vetture rubate assume una sfumatura particolare. Qui, i già bassi tassi di recupero si traducono spesso in ritrovamenti che lasciano un’amara traccia: i veicoli recuperati sono spesso ridotti a relitti, smantellati in meno di 24 ore per la vendita dei pezzi di ricambio. Diverse, invece, sono le Regioni in cui i proprietari di un’auto possono dormire possono tranquilli. Restano, infatti, otto le Regioni in cui le sottrazioni non raggiungono i 600 casi l’anno: Basilicata, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Trentino-Alto Adige e Umbria.
Furti di moto/scooter in leggera crescita: SH, Liberty e Vespa i più rubati
Anche il business dei furti di moto e scooter continua la propria crescita registrata negli ultimi anni, sebbene con tasso di incremento inferiore (+2%) rispetto a quello registrato da altre categorie di veicoli. Lo scorso anno sono state rubate 31.856 due ruote a motore. Di queste, poco più di 13mila (il 42%) sono state restituite ai legittimi proprietari, la restante parte (28mila unità) è sparita nel nulla, per essere rivenduta soprattutto in Paesi dell’Est Europa o per alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio usati.
Approfondendo la distribuzione delle sottrazioni, emergono alcune peculiarità di questo business criminale. Se, infatti, si conferma il primato di Campania e Lazio, rispettivamente con 6.272 e 5.842 sottrazioni, al terzo posto, sul gradino più basso del podio si colloca la Sicilia (5.298), seguita dalla Lombardia (4.613), Toscana (2.061) e Puglia (1.541). Gli aumenti più significativi dei furti si sono registrati lo scorso anno nel Lazio (+12%) e in Lombardia (+11%), mentre il calo del 10% in Campania non ne ha compromesso la leadership.
La top 5 dei modelli più rubati vede il primato incontrastato dell’Honda SH (7.226 unità rubate nel 2023, quasi 1 moto/scooter rubata su 4 è SH), seguito dal Piaggio Liberty (2.332, in forte crescita), dalla Piaggio Vespa (1.878), dallo Aprilia Scarabeo (1.840) e dal Agility Kymco che entra nella top five con 1.382 sottrazioni.
SH e Vespa, rispettivamente con il 38% e il 34%, sono i mezzi più difficili da ritrovare.
Francia e Italia leader indiscusse nei furti di veicoli a livello europeo
Il Dossier LoJack 2024 si arricchisce di una overview europea sul business dei furti, riportando alcuni dati e valutazioni tratti dal Rapporto “Organized Vehicle Crime in Europe” del Vehicle Crime Barometer che analizza il fenomeno dei furti in sei Paesi europei (Germania, Francia, Italia, Bulgaria, Olanda e Belgio) dal 2000 al 2021 e dai dati rilevati da Eurostat (anno 2021).
Dall’incrocio tra i dati continentali e quelli nazionali emerge la poco invidiabile leadership del nostro Paese nel ranking delle nazioni con il più alto numero di furti di veicoli, con oltre 110mila veicoli rubati, nel 2021, preceduta dalla sola Francia con 122.000 episodi. Il Belpaese è seguito poi, a distanza siderale, dalla Germania con 39mila furti e da Turchia (33.000), Olanda (22.000) e Spagna (20.000). In gran parte dei Paesi UE il numero dei furti non raggiunge le 1.000 unità.
Sono tre le principali tendenze rilevate dallo studio Del Vehicle Crime Barometer a livello continentale negli ultimi 20 anni:
- un significativo calo del numero di veicoli rubati in quasi tutti i Paesi analizzati, cui fa da contraltare il recente boom dei furti parziali di componenti come airbag, navigatori satellitari, volanti, pneumatici e molto altro;
- l’aumento dei furti di SUV, auto di lusso e veicoli di ultima generazione messi a segno grazie all’utilizzo di strumenti hi-tech, come la riprogrammazione della smart key e il relay attack;
- la professionalizzazione del business, appannaggio non più di ladri improvvisati, ma di vere e proprie bande criminali in grado di articolare un sistema a livello internazionale che utilizza i grandi hub portuali europei per il trasporto di mezzi e componenti rubati verso i mercati di destinazione.
Il Belgio è considerato come un Paese di transito per il business internazionale dei furti di veicoli, grazie ai porti disponibili e in quanto consente una via facile d’accesso a diversi Paesi europei. Qui la contrazione del fenomeno ha portato dagli oltre 10mila del 2013 ai 4.745 del 2021. Tra gli autoveicoli più rubati Toyota RAV4 – Land Rover Velar – Lexus Landcruisers.
Anche l’Olanda rappresenta per le organizzazioni criminali internazionali un importante hub portuale attraverso il quale trasportare i mezzi rubati, interi o disassemblati in pezzi di ricambio, verso altri Paesi e in particolare verso i paesi baltici, il centro ed est Europa e le nazioni africane. Nel 2012 oltre 11mila vetture sono state rubate, ma oggi il trend in calo e si registrano circa 9mila sottrazioni di veicoli. I brand preferiti dai ladri sono Volkswagen, Toyota e BMW.
Tra i Paesi in cui il rischio furto è più basso c’è anche la Bulgaria dove si è passati dai circa 12mila furti del 2000 ai 1.351 del 2021, gran parte dei quali commessi nella capitale Sofia, dove vengono prese di mira auto di segmento elevato e di lusso. Anche in questo caso, tra i metodi hi-tech più utilizzati per sottrarre le vetture di ultima generazione figurano la riprogrammazione della chiave, il relay attack e l’utilizzo di jammer sofisticati per bloccare il segnale GPS. Nonostante una diminuzione dei furti di auto in Bulgaria, i ladri hanno raffinato una pratica subdola: chiedere il riscatto non solo per l’intera vettura rubata, ma anche esclusivamente per i pezzi di ricambio. Questo approccio mette in luce un’evidente evoluzione nelle strategie criminali, poiché i ladri sfruttano la domanda di componenti di ricambio sul mercato nero, rendendo redditizio persino il furto parziale di veicoli.
Affrontare le minacce Cyber nel settore automobilistico
Il dossier si arricchisce di una nuova sezione che riprende i principali spunti della relazione fornita da Upstream sulla sicurezza informatica nel settore automobilistico con focus sui nuovi livelli di attacchi cyber
La connettività continua a rivoluzionare l’ecosistema dell’Automotive e della Mobilità Intelligente, incrementando i rischi di cybersecurity mano a mano che le funzionalità aumentano e diventano più esposte. Il 2023 ha segnato l’inizio di una nuova era nella cybersecurity automobilistica. Ogni attacco oggi assume una rilevanza maggiore e può generare conseguenze finanziarie e operative globali per diversi attori coinvolti. Il Rapporto Globale Annuale sulla Cybersecurity 2023 di Upstream ha esaminato come i rischi di cybersecurity si siano evoluti, passando da attacchi sperimentali a rischi su larga scala, focalizzandosi sulla sicurezza e sulla fiducia, sulla disponibilità operativa, sulla privacy dei dati e sulle implicazioni finanziarie correlate.
Cibersecurity Automotive e furti veicoli: l’attuale situazione
- Sicurezza del veicolo, operazioni e richiamo
- Descrizione: manipolazioni remote o locali che possono modificare il normale comportamento di un veicolo, mettendo in pericolo la sicurezza del conducente e portando ad un richiamo. Le vulnerabilità della sicurezza informatica nei componenti software di un veicolo possono richiedere ai produttori di emettere richiami per aggiornare e risolvere i problemi, garantendo la sicurezza e il corretto funzionamento dei veicoli interessati.
- Metodi: sfruttamento API (Application Programming Interface); comandi di invocazione da remoto; aggiornamento software dannoso; vulnerabilità della sicurezza informatica.
- Violazione dei dati e della privacy
- Descrizione: divulgazione di informazioni come PII del cliente, dati sulle prestazioni del veicolo o dati sulla proprietà intellettuale (IP), che compromettono individui o organizzazioni.
- Metodi: violazione dei dati; perdita di dati; ransomware; injection attack.
- Furto di veicoli ed effrazioni
- Descrizione: ingresso non autorizzato o furto di un veicolo, spesso attraverso lo sfruttamento della vulnerabilità dei sistemi di sicurezza del veicolo o servizi remoti.
- Metodi: keyless entry/start engine attack; Relay attack; disturbo del segnale con jammer; attacchi API.
- Service & Business Disruption
- Descrizione: impatto sulle operazioni di un’organizzazione e sulla capacità di fornire beni o servizi a seguito di un incidente informatico. Questo impatto può variare da interruzioni parziali del sistema a arresti completi, con conseguente perdita di produttività, entrate e fiducia dei clienti.
- Metodi: arresto della linea di produzione a causa di ransomware sui sistemi di produzione.
- Questioni legali e di conformità normativa
- Descrizione: minacce informatiche che comportano violazioni di leggi, regolamenti o standard di settore.
- Metodi: cause legali; sanzioni
- Frode
- Descrizione: azioni ingannevoli da parte di un individuo o di un’entità, effettuate con dolo per guadagno personale o finanziario, come il furto di identità, la manomissione dell’odometro e l’hacking dell’account.
- Metodi: manomissione contachilometri; furto di identità della Mobile companion app (utente).
- Danni al marchio e alla reputazione
- Descrizione: un impatto negativo sulla valutazione finanziaria (capitalizzazione di mercato), la fiducia e la percezione da incidenti informatici segnalati pubblicamente, con un conseguente danno alla reputazione.
- Metodi: la diffusa copertura negativa della stampa erode la fiducia dei consumatori e degli investitori.
Previsioni per il 2024
L’IA generativa avrà un profondo impatto sulla cybersecurity automobilistica, introducendo nuovi metodi di attacco su larga scala, ma dotando anche gli stakeholder di capacità avanzate di rilevamento, indagine e mitigazione.
I produttori di veicoli (OEM) e gli operatori di punti di ricarica (CPO) continuano ad approfondire le valutazioni del rischio di cybersecurity e a implementare soluzioni in grado di proteggere l’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici (EV)
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