Attualità

Federico Lanfranchi: la mia vita da EVE!

Il mondo dell’auto vintage, come risaputo, è in forte fermento da qualche anno a questa parte. Le motivazioni di questo fervore sono le più disparate: passione, emozioni, investimento o speculazione sono solo alcuni dei motivi per cui il settore da tempo vede il segno più davanti al proprio andamento, a dimostrazione del fatto che le auto d’epoca possono essere un ottimo investimento. Negli ultimi due decenni, il mercato di questi veicoli ha registrato un aumento costante e il valore del mercato si è apprezzato più di quello degli orologi, dei gioielli o del vino.

LA MIA ESPERIENZA

Chi scrive è uno degli attori del settore, perché da più di dieci anni manda avanti la storica officina di famiglia aperta negli anni 50 dal nonno e tramandata a me da mio papà; come potete immaginare, quindi, nelle mie vene scorre benzina e da quando sono in fasce sento i motori girare. Sono stato uno di quegli adolescenti che è cresciuto imparando a memoria i listini di Quattroruote al posto dell’Infinito di Leopardi e, quando è venuto il momento di entrare nel mondo del lavoro, non ci ho pensato due volte e ho trasformato la mia passione nel mio pane quotidiano. Il mondo vintage, quindi, lo frequento da qualche anno prima che diventasse “fenomeno di massa” e spesso ho osservato da spettatore il caos che si può generare intorno ad un restauro.

RESTAURARE CON COMPETENZA

Qualsiasi persona si vada ad interpellare sul ripristino di un mezzo ha la propria idea e filosofia e ai proprietari-clienti vengono forniti innumerevoli consigli e spunti che mandano in crisi e confondono ancora di più le loro idee. Questa babele fa sì che spesso si metta la propria auto in mano a gente poco competente, avventata, che commette errori che si pagano a carissimo prezzo. Spesso mi è capitato di vedere vetture, anche prestigiose, con riparazioni di carrozzeria approssimative che si trasformano in ruggine dopo poco tempo o con motori “rifatti” e mascherati alla bell’e meglio per durare qualche migliaio di chilometri.

PROFESSIONALITÀ

Proprio pensando a quello che vedo per lavoro, a settembre 2022 ho deciso di rimettermi a studiare e di iscrivermi ad un corso di Federperiti per diventare un perito Esperto di Veicoli d’Epoca (EVE). Dopo circa sei mesi di lezioni teoriche sulla storia dell’auto e su tutte le sfaccettature del mondo a quattro ruote vintage, ho cominciato a fare perizie complete su mezzi messi a disposizione dalla scuola e a imparare un metodo di lavoro che permette di dare una valutazione veritiera dell’auto in perizia. Questa quotazione, partendo dai dati caratteristici del modello, deve poi prendere in considerazione lo stato di fatto del veicolo a partire dall’aspetto esterno della carrozzeria, fino ad arrivare alla più piccola luce dell’abitacolo interno; un vero e proprio passaggio ai raggi X, completato da una ricca documentazione fotografica, in maniera da potere anche evidenziare le difformità dall’originale e gli errori di un precedente restauro o riparazione. In una perizia svolta in questo modo io ci credo molto, principalmente per due motivi: si riesce a dare un valore congruo e reale all’automobile e, se fatta prima di cominciare un restauro, si ha idea di dove si parte e dove si deve arrivare per avere una macchina come appena uscita dalla catena di montaggio. Con la mia esperienza maturata sul campo e col diploma da EVE in tasca, metto a disposizione conoscenza del mondo vintage e passione per le quattro ruote proponendomi anche come consulente e coordinatore di qualsiasi tipo di restauro, dando supporto sia ai proprietari che agli attori della riparazione. L’idea che vorrei che passasse di me non è quella di un semplice perito assicurativo che va in carrozzeria a stimare il danno, ma quella di una persona appassionata (in primis) e competente che è in grado di dare un giudizio super partes su un’automobile storica (o youngtimer), sia un consulente a cui affidare il coordinamento di un restauro e, non ultimo, possa anche dare una stima di valore riconosciuta dalle assicurazioni in caso di furto o incidente.

a cura di Federico Lanfranchi - Foto Photo-R