Prima di cercare di capire, intuire come sarà il 2025 del settore auto è buona cosa partire dal 2024 da poco concluso. Anno nero per l’industria dell’auto europea, ma soprattutto tedesca… Se da una parte Volkswagen per il momento sembra rinunciare a storiche e prima d’ora mai fatte chiusure di stabilimenti, la situazione non è rosea neanche per Mercedes-Benz e BMW. Comunque, se gli stabilimenti VW non chiuderanno nel 2025, gli operai stanno già pagando il conto: sono in programma riduzioni di personale per 35.000 persone (su un totale di 120.000): le definiscono uscite socialmente utili, ma restano un calo occupazionale nel settore industria auto… oltre al taglio dell’aumento di stipendio previsto a breve per costituire un fondo per finanziare le uscite socialmente utili. Ma cosa è successo? La transizione energetica dell’auto non sta funzionando: se era appena accettabile con pesanti incentivi all’acquisto, senza aiuti è crollata. L’utente vuole scegliere, non accetta l’imposizione. L’auto elettrica ha troppe limitazioni oltre costi maggiori di acquisto e non decolla. Così nel 2024 Audi ha perso il 12% nelle vendite globali, seguita da Mercedes a -3% e BMW a -2%. Il Gruppo VW ha pagato molto con Audi, perché su Audi ha spinto molto verso l’elettrificazione di modelli trainanti, riducendo parallelamente l’offerta di motori a gasolio sui SUV più richiesti. Anche ai vertici Porsche si conteggiano i numeri: in Cina, il grande mercato emergente fa segnare -28% nel 2024 tanto da fare ipotizzare una riduzione degli investimenti. I clienti cinesi se devono comprare elettrico scelgono il prodotto cinese, che oggi è in vantaggio tecnologico oltre che nel prezzo. Sempre in Cina il Gruppo VW viaggia a -8%, BMW a -13% e Mercedes al 7%. Quindi, un trend e non un problema circoscritto a Porsche. Insomma, dopo che i marchi Premium tedeschi hanno aperto stabilimenti in Cina (con l’obbligo di fare società con marchi cinesi) e insegnato a fare bene le auto ai cinesi, oggi i cinesi hanno perso interesse. Sembra la storia dell’iPhone… Torniamo a Porsche che apre il 2025 guardando con attenzione alla Macan ora solo elettrica, modello di successo con il termico fino alla sua produzione. In Italia finalmente i giornali hanno scoperto che si producono poche vetture… l’avevo scritto due anni fa su Car Carrozzeria con i numeri impianto per impianto. Che sorpresa! Tuttavia, l’impatto sociale non è stato violento come in Germania. In Italia da tempo l’economia e l’occupazione si sono spostate su altri settori e soprattutto grazie al turismo stiamo meglio della Germania. In più, la transizione energetica ha dato nuova spinta al mondo dell’autoriparazione: da noi il problema non è trovare lavoro per le carrozzerie e officine, ma trovare forza lavora e ricambi… La rete di vendita del nuovo, dal 2007, si è concentrata riducendo i numeri e questo ha permesso di sostenere la riduzione di vendite. Il 2025 quindi per noi sarà meno problematico nel settore automotive di quanto accadrà oltre le Alpi. Sperando che l’Europa corregga errori e rilanci il settore prima che la crisi tedesca si allarghi troppo nel continente. Se fossi un carrozziere nel 2025 mi concentrerei sul problema ricambio forza lavoro e costi sostenibili dei dipendenti. Questa è la vera sfida nel breve…
a cura di Renato Dainotto
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