In esposizione speciale a Torino Airport due automobili provenienti dalla collezione del MAUTO. Il viaggio nella storia dell’automobile inizia da qui.
Museo Nazionale dell’Automobile e Torino Airport presentano La storia vista attraverso un parabrezza: da giovedì 12 maggio due aree speciali nell’area partenze dell’aeroporto di Torino ospiteranno altrettante vetture provenienti dalla collezione del Museo. La Diatto 30 del 1925 rappresenta una delle più rinomate case automobilistiche nate a Torino nei primi anni del Novecento, e la Lancia Delta Integrale Evoluzione del 1991 racconta la passione sabauda per le competizioni: come nell’allestimento all’interno del percorso espositivo del MAUTO le automobili sono abbinate a eventi storici significativi, così nell’esposizione all’interno dello scalo la Diatto 30 e la Lancia Delta Integrale Evoluzione sono associate alle due grandi rivoluzioni epocali che hanno avuto luogo nell’anno della loro presentazione – rispettivamente l’invenzione della televisione da parte di John Logie Baird e la nascita del World Wide Web. Due vetture speciali scelte per raccontare Torino attraverso le sue eccellenze e, contemporaneamente, regalare ai viaggiatori un assaggio della collezione del museo torinese – una delle più antiche nel suo genere, composta da oltre 200 automobili contestualizzate da un allestimento concepito come un vero e proprio viaggio nella storia.
Benedetto Camerana, Presidente MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, ha dichiarato: “L’esposizione di due vetture del MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile nella hall principale di Torino Airport comunica un importante valore simbolico: l’Aeroporto è la principale porta di ingresso internazionale alla Città e al territorio regionale, dove si è sviluppata la storia dell’automobile sia sotto il profilo produttivo-tecnologico che del design, influenzando l’intero settore a livello mondiale. L’automobile rappresenta quindi un elemento di forte identità per il territorio piemontese: per questo motivo siamo particolarmente orgogliosi di accogliere i viaggiatori con due vetture che rappresentano la tradizione industriale e l’anima sportiva del territorio: la Diatto 30, prodotta a Torino nel 1925 e la Lancia Delta Evoluzione del 1991, disegnata da Giugiaro e vincitrice di numerosi titoli mondiali rally”.
Andrea Andorno, Amministratore delegato di Torino Airport, ha dichiarato: “Da oggi i passeggeri che transitano dal nostro aeroporto potranno conoscere la proposta culturale di uno dei musei più rappresentativi dell’identità di Torino. La collaborazione con il MAUTO, che abbiamo fortemente voluto, è il risultato concreto di un percorso di integrazione con il territorio che mi auguro porterà altre realtà museali ad essere presenti nel nostro scalo con porzioni della loro collezione. Oltre ad essere al servizio del turismo grazie all’ampliata connettività aerea e al gran numero di nuovi collegamenti internazionali, desideriamo sempre più far conoscere ai passeggeri la bellezza e la ricchezza culturale della città che li attende o che potranno scoprire in occasione della loro prossima visita.”
Diatto 30 (1925)
Il marchio torinese, amato dal jet set internazionale, è simbolo di lusso e glamour nei folli anni Venti. La Diatto è stata una grande realtà industriale torinese, con cinquecento dipendenti e una produzione annua di oltre 250 vetture, tra le quali spiccarono anche le vetture da corsa, capaci di conquistare in appena un ventennio oltre 500 vittorie in tutto il mondo. Le sue origini risalgono al 1835, quando Guglielmo Diatto aprì a Torino un’officina da carradore per la costruzione di carretti e carrozze; in seguito, le industrie Diatto, guidate dai figli Battista e Giovanni, diventarono tra i maggiori costruttori europei di materiale ferroviario. Fu poi la generazione successiva, con Vittorio e Pietro Diatto – e il partner francese Adolphe Clément – a fondare nel 1905 la omonima casa automobilistica. Dal 1911 la Diatto divenne fornitrice di casa Savoia, che aveva nel proprio parco macchine ben cinque vetture con il suo marchio. Negli stessi anni la Casa, in forte espansione, si avviava a diventare uno dei primi gruppi industriali del Regno d’Italia. Dopo modelli di successo quali la 10, la 20, la 30 e successi sportivi a cui non fu estraneo il genio di Alfieri Maserati, la travagliata situazione finanziaria portò a una produzione limitata a pezzi di ricambio, motocompressori e gruppi elettrogeni, che cessò definitivamente nel 1955. Il modello 30 offre caratteristiche tecniche di rilievo, fra cui il potente motore di due litri con distribuzione a valvole in testa, soluzione che Diatto aveva adottato fin dal 1919. L’esemplare esposto, acquistato nel Regno Unito nel 1972, ha una carrozzeria torpedo dalla linea sobria ed elegante, e monta un motore spinto da un brillante e sofisticato propulsore di due litri.
Anno 1925
Motore 4 cilindri
Cilindrata 1996 cc
Potenza 54 CV a 3000 giri/min.
Velocità 115 km/h
Peso 850 kg (telaio)
Lancia Delta Integrale Evoluzione (1991)
Auto dell’Anno 1980, è la regina incontrastata dei rally con sei mondiali consecutivi e una fama planetaria. La Lancia Delta fu un modello costruito dalla casa torinese per vent’anni, dal 1979 al 1999, in due serie diverse. Disegnata da Giorgetto Giugiaro, rappresentò la Lancia della classe media per gli anni Ottanta e Novanta; il suo successo fu tale da spingere la Lancia a battezzare con questo nome anche un modello uscito nel 2008. Finiture e dotazione di serie giustificavano il prezzo più elevato rispetto alla concorrenza (al suo comparire era venduta, a seconda delle versioni, tra i 7,5 e gli 8,5 milioni di lire). Nel 1980 si aggiudicò il premio «Auto dell’Anno», mentre negli anni successivi furono approntate versioni sportive per le competizioni rally che si coprirono di gloria e permisero alla Lancia dei risultati ineguagliabili (la Lancia Delta fu infatti l’unica vettura della storia ad aver vinto ben sei titoli mondiali Rally consecutivi, dal 1987 al 1992). L’esemplare esposto, destinato alla produzione di serie, è la Delta Integrale Evoluzione, prodotta dal 1991 al 1993, con motore a 16 valvole, colorazione come da livrea Martini (usata per le competizioni), e molti accorgimenti estetici quali carreggiate allargate, bombature laterali, paraurti diversi, e migliorie meccaniche (alle sospensioni, ai freni, alla scatola sterzo, all’elettronica). Il prezzo era adeguato alle prestazioni: circa 45 milioni di lire.
Motore: anteriore, trasversale, 4 cilindri in linea
Cilindrata: 1995 cc, 16 valvole
Potenza: 210 cv a 5750 giri/’
Peso: 1300 kg in ordine di marcia
Velocità: 220 km/h
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