Nonostante la riduzione degli incidenti e del numero di sinistri, in Italia le tariffe della Rca restano tra le più alte d'Europa
Diminuiscono gli incidenti sulle strade italiane, e con essi il mumero di morti e feriti. Rispetto al 2001, nel 2013 il numero di vittime sulle strade si è ridotto del 50%. L’Italia supera tuttavia la media europea, e si colloca all’undicesimo posto nella graduatoria dietro Regno Unito, Spagna, Germania e Francia.
Rispetto al 2012 si è riscontrato comunque un calo: le vittime della strada si sono ridotte del 6,9% e del 2% i feriti.
La riduzione del numero di incidenti, dovrebbe aver ripercussioni in termini di abbasamento della Rca. Ma nei fatti ciò non accade. Come spiega all’Avanti il broker assicurativo Giovanni Thau, “il costo medio del sinistro è sempre elevato, ed è determinato da due fattori: il grado e la frequenza, entrambi elementi negativi. Se scende il numero dei sinistri e quelli che restano hanno un grado alto è chiaro che nulla può cambiare”. “I premi assicurativi si applicano a livello locale, addirittura comunale. Non si sono ridotti, e in quelle Regioni come Calabria e Campania restano altissimi. Rispetto alla media europea sono sproporzionatamente alti”.
Per ovviare a questo probelma il broker suggerirebbe il ritorno alla tariffa unica nazionale, per spalmare su tutto il Paese i vantaggi e gli svantaggi, e l’introduzione dell’assicurazione sulla patente di guida e non sul mezzo, che presuppone una valutazione sul guidatore.
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