L' incidente probatorio accerta sistema per manipolare emissioni su auto Volkswagen. Codacons parte offesa nell’inchiesta diffonde i risultati delle analisi
Sono stati resi noti i risultati della perizia ordinata dal Tribunale di Verona sul “Dieselgate”, nell’ambito del procedimento sulle emissioni falsificate delle auto Volkswagen, nel quale il Codacons è parte offesa in rappresentanza degli utenti italiani.
L’incidente probatorio si e concluso con il riconoscimento indiscutibile da parte dei periti nominati dal Tribunale dell’esistenza di un “defeat device” o dispositivo di manipolazione in tutte le autovetture sequestrate – annuncia il Codacons – Si tratta di una modalità di intervento sul funzionamento del motore che il KBA tedesco ha classificato come illegale. In alcuni modelli di autovettura è stato osservato un aumento dei consumi evidente anche se non quantificabile con totale accuratezza dopo i richiami eseguiti dalla Volkswagen. É anche emersa nella discussione, a fronte delle domande dei legali Codacons, la possibilità che le operazioni di richiamo messe in atto dalla casa automobilistica possano avere conseguenze negative sulla affidabilità, in termini di maggiore frequenza di guasti e di un aumento dei costi di manutenzione a carico dei proprietari.
Grazie a questa perizia si apre ora la strada ai risarcimenti in favore dei proprietari delle auto coinvolte nello scandalo, poiché è stata accertata in modo definitivo la manomissione delle emissioni e, quindi, il danno subito dagli automobilisti. Automobilisti che possono costituirsi parte civile nel procedimento penale attraverso i moduli messi a disposizione sul sito www.codacons.it
E mentre i periti del Tribunale accertano le alterazioni delle emissioni, il Governo italiano non ha ancora adottato alcun provvedimento contro Volkswagen, e l’Italia resta l’unico paese a non avere elevato multe nei confronti della casa automobilistica – conclude il Codacons.
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