In stallo mercato europeo dell'auto a febbraio. Rallentamento economico e demonizzazione del diesel pesano sulla domanda
In febbraio nell’area UE+Efta sono state immatricolate 1.148.775 autovetture con un calo dello 0,9% sullo stesso mese del 2018. Dopo aver recuperato quasi completamente la caduta dovuta alla grande crisi iniziata nel 2008, il mercato europeo dell’auto appare oggi frenato sia da fattori di carattere generale che da aspetti specifici relativi all’automobile. Da un lato la domanda comincia a risentire del rallentamento economico che sta interessando l’economia mondiale, dall’altro le decisioni di acquisto continuano ad essere frenate dalla demonizzazione del diesel che genera disorientamento e incertezza nei potenziali acquirenti che non trovano sul mercato una soluzione alternativa conveniente come il diesel in termini di costi di esercizio e di efficienza. In sintesi, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, il mercato europeo dell’auto, dato il grande impegno di tutte le case automobilistiche per l’auto elettrica, pare sulla soglia di una transizione epocale dalle alimentazioni tradizionali a quelle verdi, ma sembra essere entrato in una situazione di stallo. E ciò non solo per le molte incognite che riguardano questa transizione ed influenzano la domanda, ma anche perché l’avvio della transizione coincide con un nuovo rallentamento dell’economia mondiale ed in particolare di quella europea.
Il calo delle immatricolazioni di febbraio non è certo grave perché, come si è detto è inferiore all’1%, ma desta comunque preoccupazione anche perché la frenata nelle vendite interessa più della metà dei 31 mercati nazionali dell’area UE+Efta. Negativa, ma lievemente migliore di quella dell’intera area è la situazione dei cinque maggiori mercati (Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna) che, complessivamente considerati, valgono circa il 70% delle immatricolazioni dell’area. In febbraio nel complesso di questi cinque mercati si è registrato infatti un calo dello 0,3% con andamenti piuttosto differenziati da paese a paese. Il risultato migliore lo mette a segno il mercato tedesco che cresce del 2,7%, mentre il mercato francese cresce del 2,1% e quello del Regno Unito dell’1,4%. In contrazione invece sono i mercati di Italia e Spagna. Nel nostro Paese le immatricolazioni calano del 2,4% e ciò nonostante che nel mese scorso vi sia stata da parte dei concessionari una certa corsa a vendere o ad immatricolare per il mercato dei chilometri zero le vetture disponibili con emissioni superiori a 160 gr di CO2 per km, vetture che, a partire dal 1° marzo, sarebbero state colpite dalla maggiorazione prevista dalla Finanziaria delle tasse di immatricolazione. Molto più serio di quello italiano il calo del mercato spagnolo che in febbraio accusa una contrazione dell’8,8% dovuta alla frenata sia della domanda dei privati che di quella delle società di noleggio.
(fonte: Centro Studi Promotor )
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