La proposta di legge depositata alla Camera, con primo firmatario Sara Moretto, prevede la libertà dell'assicurato di scegliere la carrozzeria e lo stop al risarcimento diretto. Accolte le proposte di Confartigianato, Cna e Casartigiani
Dalle promesse ai fatti: la proposta di legge sollecitata dalle Associazioni nazionali dei Carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani in materia di RC auto e riforma del Codice delle assicurazioni private, presentata pubblicamente il 1° ottobre scorso a Roma, è diventata un disegno di legge depositato alla Camera dei Deputati il cui primo firmatario è l’on. Sara Moretto (PD) membro della VI Commissione Finanze.
Il ddl prevede lo stop al risarcimento diretto, cioè la possibilità per l’automobilista di chiedere il rimborso del danno alla propria assicurazione che si rifarà poi su quella del responsabile dell’incidente. A ciò si aggiunge l’obbligo di far riparare l’auto incidentata entro 60 giorni. Chi non lo fa rischia una “segnalazione” al dipartimento del ministero dei Trasporti. Le compagnie assicurative, inoltre, non potranno in nessun caso limitare la libertà di scelta dell’assicurato rispetto alla carrozzeria a cui rivolgersi per le riparazioni.
Soddisfatte le Associazioni che sottolinenano che viene in tal modo recepita l’esigenza di intervenire con norme che difendano i diritti dei cittadini/consumatori perseguendo l’obiettivo della riduzione dei premi assicurativi, senza compromettere il livello qualitativo delle riparazioni e la conseguente sicurezza della circolazione stradale.
La riduzione dei premi assicurativi rappresenta un interesse generale dei cittadini. Pertanto, le Associazioni dei Carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani ritengono necessario intervenire al più presto sull’assetto del mercato assicurativo dell’RC Auto, soprattutto al fine di ridurre il gap con gli altri Paesi UE relativamente ai costi delle polizze che in Italia, negli ultimi dieci anni (marzo 2004-marzo 2014), sono aumentati del 27,9%, vale a dire più del doppio dell’Eurozona (13,6%), tre volte e mezzo di più che in Germania (8%) e quattro volte e mezzo di più che in Francia ( 6,6% ).
Scongiurata, almeno per il momento, l’ approvazione delle disposizioni proposte dalle compagnie e inserite nel decreto Destinazione Italia (in seguito stralciate), che prevedevano la possibilità di sostituire il pagamento dell’indennizzo con il risarcimento in forma specifica, cioè la riparazione presso carrozzerie convenzionate, oltre al divieto di cessione del credito al carrozziere
Come avevano più volte ribadito Cna, Confartigianato e Casartigiani, tale sistema è dannoso perché permette alle compagnie di incidere sulla formazione dei prezzi delle riparazioni imponendo alle carrozzerie fiduciarie la definizione di tariffe orarie relative al costo del lavoro e di appositi tempi di lavorazione per le singole tipologie di interventi, nonché sconti sui costi dei ricambi e dei materiali di consumo.
Piena libertà dell’assicurato, dunque, di scegliere la carrozzeria a cui rivolgersi. Ogni clausola che limita tale scelta sarebbe quindi da considerarsi vessatoria.
Ma sopratttutto, abrogazione della disciplina del risarcimento diretto (prevista all’articolo 2 del ddl), che cancella il decreto legislativo del 2005, entrato in vigore nel 2007, in base al quale il danneggiato ha diritto a essere risarcito direttamente dalla propria compagnia. Un norma concepita per ridurre le lungaggini e abbassare i costi di gestione, ma che, come confermato dall’indagine conoscitiva condotta dall’Antitrust nel 2013, “non sembra aver interrotto il circolo vizioso tra premi e costi”.
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