Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito1 ad aprile le immatricolazioni di auto ammontano a 292.182 unità, con un calo del 78,3% rispetto ad
aprile 2019. Nel primo quadrimestre 2020 i volumi immatricolati si attestano a 3.346.193 unità, con
una flessione del 39,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Aprile è il primo mese interessato per intero dalle misure emergenziali di
contenimento della pandemia da Covid-19 nei Paesi europei – con la maggior parte dei
concessionari chiusi – e rappresenta un record negativo in termini di caduta dei volumi
da quando ACEA ha iniziato la rilevazione dei dati di mercato – afferma Paolo Scudieri,
Presidente di ANFIA.
Ciascuno dei 27 Paesi europei (incluso UK) ha chiuso il mese in calo a doppia cifra, ma
Italia e Regno Unito hanno registrato le contrazioni peggiori: -97,6% e -97,3%
rispettivamente, seguiti dalla Spagna (-96,5%), con il nostro Paese a detenere la peggior
performance tra i major market per il secondo mese consecutivo. Anche la Francia
subisce pesantemente i colpi della crisi, con immatricolazioni in calo dell’88,8% ad
aprile, mentre per la Germania la flessione è del 61,1%.
Nel complesso, i cinque major market pesano per il 53% del totale immatricolato nel
mese, con un ribasso dei volumi dell’84%, mentre la loro quota ad aprile 2019 era del
71%. Anche in questo mese così critico, prosegue la diminuzione delle vendite di auto
diesel nei maggiori mercati (-84%, con una quota del 32%); la quota più alta di auto
diesel rispetto al proprio mercato va all’Italia, con il 41%. Nel quadrimestre, il mercato
europeo ha perso complessivamente 2,14 milioni di unità, con un grave impatto sui
settori secondario e terziario, anche in termini di mercato del lavoro.
La recessione dell’economia europea colpisce un mercato auto già stagnante, visto che
il primo bimestre 2020 aveva chiuso a -7,3% dopo un 2019 poco sopra i livelli del 2018
(+1,2%).
Come ANFIA, ci uniamo al recente appello di ACEA e CLEPA alla Commissione europea
affinché si assista ad un allineamento dei maggiori Paesi sulla priorità di un robusto
piano di rilancio coordinato del settore automotive, in primis agendo con interventi di
sostegno al mercato e per il rinnovo del parco, per riattivare le attività produttive e
mantenere l’occupazione, con l’intento di stimolare la ripresa dell’economia in
generale e proseguire sulla strada degli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione
dell’impatto ambientale della mobilità”.
In Italia, le immatricolazioni totalizzate ad aprile si attestano a 4.279 unità
(-97,6%). Nei primi quattro mesi del 2020, le immatricolazioni complessive ammontano a
351.611 unità, con un decremento del 50,7% rispetto ai volumi dello stesso periodo del
2019.
L’Italia, per il secondo mese consecutivo, è il paese il cui mercato auto ha subito di più
il colpo della crisi pandemica, sia nel mese, sia nel cumulato. Hanno pesantemente
inciso sulle immatricolazioni di aprile la chiusura dei concessionari e delle reti di vendita
su tutto il territorio nazionale, nonché il blocco dell’iter di immatricolazione derivante
dalla sospensione delle attività del personale delle motorizzazioni provinciali.
Secondo i dati ISTAT, ad aprile l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un
aumento dello 0,1% su base mensile e una variazione tendenziale nulla (da +0,1% del
mese precedente). L’azzeramento dell’inflazione è imputabile prevalentemente ai
prezzi dei Beni energetici che amplificano la loro flessione sia nella componente
regolamentata (da -9,4% a -14,1%) sia in quella non regolamentata (da -2,7%a -7,6%). In
quest’ultimo comparto, guardando all’andamento dei prezzi dei carburanti, i prezzi del
Gasolio passano da -4,9% a -10,7% in termini tendenziali (-5,4% su base mensile), quelli
della Benzina da-1,3% a -9% (-5,1% il congiunturale) e i prezzi degli Altri carburanti da
-4,3% a -5,3% (-1,3% rispetto a marzo).
Guardando alle alimentazioni, la quota di auto nuove diesel sale ad aprile al 41%,
chiudendo il quadrimestre a 34%, mentre si riduce la quota di auto a benzina, 35% ad
aprile, dieci punti in meno rispetto ai primi due mesi dell’anno. La quota di auto ad
alimentazione alternativa, invece, sale al 23% nel mese e nel bimestre marzo-aprile
raggiunge il 27%, sette punti percentuali in più del bimestre precedente (gennaiofebbraio).
La quota delle auto a trazione alternativa nel 1° quadrimestre è del 21% (era
il 13,6% un anno fa). A marzo-aprile, sono state vendute 1.429 auto BEV contro le 1.828
dello stesso bimestre del 2019 (-22%), la rispettiva quota sul totale del mercato dei due
mesi è 4,4% contro 0,5%. Nel 1° quadrimestre le vendite di auto ad alimentazione
alternativa si riducono su base annua del 24%, la metà del mercato complessivo (-51%).
Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 10.952 immatricolazioni nel mese di
marzo (-87,7%), con una quota di mercato del 3,7%. Nel primo quadrimestre, le
immatricolazioni delle marche italiane ammontano a 181.444 unità (-48%) con una quota
di penetrazione del 5,4%.
La Spagna totalizza 4.163 immatricolazioni nel mese di aprile 2020, il 96,5% in
meno rispetto ad aprile 2019. Nei primi quattro mesi dell’anno, il mercato risulta in
flessione del 48,9%, con 222.866 unità immatricolate.
A gennaio-aprile 2020, le auto diesel rappresentano il 27,3% del mercato, le auto a
benzina sono il 55% e le auto ad alimentazione alternativa il 17,7%, in calo solo del 10%
rispetto ad un anno fa.
L’Associazione spagnola dell’automotive ANFAC sottolinea che il mese di aprile 2020
resterà nella memoria per aver registrato il peggior risultato per le immatricolazioni, ma
si spera che si tratti di un caso isolato, dovuto alle restrizioni delle attività e degli
spostamenti a causa dello stato di allarme dovuto al Covid-19. La progressiva apertura di
tutti i canali di vendita durante il mese di maggio, programmata con tutte le misure di
sicurezza previste, deve necessariamente essere accompagnata da un robusto piano di
incentivazione della domanda, che aiuti i consumatori, che hanno bisogno o desiderano
cambiare auto, a scegliere tra l’attuale gamma di nuovi veicoli, tutti dotati dei più alti
standard ambientali, di sicurezza ed efficienza. Se non verranno prese misure in questo
senso, il parco circolante invecchierà ancora di più a causa di questa crisi: è necessario
incoraggiare la sostituzione e la radiazione dei veicoli più vecchi e più inquinanti,
promuovendo l’acquisto di veicoli efficienti e più sicuri. Nella mobilità post-Covid-19, il
veicolo privato si candida a diventare, in molte occasioni, il mezzo di trasporto preferito,
rendendo così ancora più importante la diffusione di auto tecnologicamente avanzate e
meno inquinanti. Per il settore automobilistico serve un piano nazionale che scuota il
mercato con misure specifiche, per stimolare la domanda e salvaguardare l’industria, da
attuarsi il prima possibile.
In Francia, ad aprile, si registrano 20.997 nuove immatricolazioni, con una
flessione dell’88,8% rispetto ad aprile 2019. Nel primo quadrimestre 2020, la flessione si
attesta al 48%, per un totale di 385.676 immatricolazioni.
Il mercato dell’usato, secondo le stime di CCFA, registra nel mese 115.424 unità, il
77,1% in meno rispetto ad aprile 2019, mentre, nel primo quadrimestre 2020 si
totalizzano 1.448.193 unità (-24,4%).
Ad aprile, le immatricolazioni di auto diesel si riducono dell’89% e la quota si attesta al
32%, un punto in meno rispetto ad aprile 2019. Le auto a benzina, con il 57% del
mercato, perdono 3 punti di quota rispetto ad aprile 2019, anche in questo caso con
volumi in flessione dell’89%. Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano l’11%
del mercato di aprile, con 2.341 unità (-82%), di cui 1.218 elettriche
(-62% e 5,8% di quota), 427 ibride plug-in (-67% e 2% di quota) e 616 ibride tradizionali
(-92% e 2,9% di quota).
Nel primo quadrimestre, le immatricolazioni per alimentazione risultano così ripartite:
49% auto benzina, 33% auto diesel, 10,5% auto ibride (di cui 2,6% ricaricabili), 7% auto
elettriche.
PFA (la Plateforme automobile, che riunisce Costruttori, componentisti, subfornitori e
altri attori del Sistema della mobilità francese) lamenta una ripresa debole nella fase
post-lockdown, affermando che la rete dei concessionari vede un volume di attività al
25% e sottolinea che occorre evitare il peggio: il collasso delle imprese della filiera
automotive e del loro know-how, che devono, invece, tenere le redini delle sfide della
mobilità futura.
Nel mercato tedesco sono state immatricolate ad aprile 120.840 unità (-61,1%).
Nei primi quattro mesi del 2020, le immatricolazioni si attestano a 822.202 unità, in
ribasso del 31%.
La chiusura degli stabilimenti, l’interruzione delle forniture nelle catene di
approvvigionamento e il calo della domanda interna ed estera hanno avuto effetti
pesantissimi sulla produzione automobilistica. Ad aprile, le case auto tedesche hanno
quasi completamente cessato la produzione.
Gli ordini dal mercato interno sono fortemente diminuiti nel mese (-70%) e da inizio anno
sono calati del 32%. Ad aprile, gli ordini dai mercati esteri sono aumentati del 47% e nel
cumulato da inizio anno sono stati inferiori del 25% rispetto all’anno precedente.
Nel mese, le vendite ai privati calano del 58%, rappresentando il 42% del mercato; quelle
alle società sono in diminuzione del 63% e rappresentano il 58% del totale. Le vendite di
autovetture a benzina sono state 60.295, con una quota di mercato del 50%; le vetture
diesel 38.836, con una quota del 32%, e quelle ad alimentazione alternativa valgono il
18%. Tra queste, le ibride sono il 13,7%, (16.573 unità), di cui il 4,6% ricaricabili (5.618
unità). Le vetture elettriche rappresentano il 3,8%, pari a 4.635 immatricolazioni, mentre
le vendite di vetture a metano sono state 286 e quelle di auto a Gpl 191.
La media delle emissioni di CO2 delle nuove autovetture immatricolate ad aprile 2020 è
pari a 150,9 g/km.
Il mercato inglese, infine, ad aprile totalizza 4.321 nuove registrazioni (-97,3%),
perlopiù consegne ai lavoratori dei servizi essenziali e di assistenza e alle realtà del
servizio pubblico. Nel primo quadrimestre dell’anno, le immatricolazioni si attestano a
487.878, il 43,4% in meno rispetto al primo quadrimestre 2019.
L’associazione inglese dell’automotive SMMT rileva che, con gli showroom del Regno
Unito chiusi per tutto il mese di aprile, non sorprende che il mercato abbia registrato la
peggior performance di sempre. La lettura di questi dati, pur se attesi, risulta
particolarmente triste, visto che il sostentamento di centinaia di migliaia di persone
dipende dal settore. Un mercato auto forte sostiene un’economia in salute e poiché la
Gran Bretagna sta iniziando a pianificare la ripresa, c’è bisogno che il commercio di
autoveicoli sia alla ribalta. Riavviare in sicurezza questo settore, uno dei più importanti, e rivitalizzare quella che, inevitabilmente, sarà una domanda inizialmente debole, è la
chiave per sbloccare la produzione e accelerare la ripartenza economica del Regno Unito.
SMMT ha inoltre rivisto al ribasso le previsioni di chiusura d’anno, per il quale si stimano
1,68 milioni di nuove immatricolazioni, il livello più basso dal 1992, quando il mercato si
fermò a 1,59 milioni di unità. Siamo al di sotto dei livelli raggiunti durante l’ultima crisi
economico finanziaria e a -27% rispetto ai 2,31 milioni di auto immatricolate nel 2019.
Secondo il tipo di alimentazione, calano sia le immatricolazioni di auto diesel, -98% nel
mese e -60% nel cumulato, con una quota ridotta al 19%, sia quelle di auto a benzina,
-98,5% nel mese e -47,5% nel cumulato, con il 60% di quota. Le auto ad alimentazione
alternativa valgono il 39% del mercato di aprile e il 21% del mercato dei primi 4 mesi. Ad
aprile le auto BEV sono il 32% del mercato e registrano una perdita in volumi del 10%,
mentre nel cumulato la quota è del 4%, con un aumento dei volumi del 161%. SMMT stima
un raddoppio dei volumi di auto BEV nel 2020, fino a 77.300 unità, grazie all’introduzione
di nuovi modelli. Da inizio anno, le vendite di auto ibride plug-in registrano una crescita
del 31% e conquistano il 2,8% del mercato, mentre le vendite di auto ibride perdono il
13,9% del mercato con una quota del 5,8%, e le vendite di auto mild-hybrid aumentano
del 111% rappresentando l’8,2% del mercato.
La quota di mercato dei privati, nel mese, si attesta al 20%, in calo del 99%, mentre le
vetture aziendali si riducono del 97% e rappresentano il 71,5% del mercato.
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