Oggi le colonnine di ricarica in Europa sono 185.000, ma tra 10 anni, secondo uno studio di Transport & Environment (T&E), potrebbero arrivare a 3 milioni. Nel 2030, per raggiungere gli obiettivi sulle emissioni di CO2 previsti dall’ UE, il circolante elettrico europeo dovrebbe toccare quota 44 milioni. Le Case auto “spingeranno” la vendita di veicoli elettrici per non incorrere nelle sanzioni previste: dal 2021 scatterà infatti il nuovo limite di emissioni di CO2 (95 g/km) imposto dalla UE, oltre il quale i costruttori dovranno pagare una sanzione per ogni esemplare venduto. Per garantire un’adeguata rete di ricarica le colonnine dovranno dunque crescere esponenzialmente. T&E prevede che, con un parco elettrico di 44 milioni di veicoli, saranno necessarie 3 milioni di colonnine di ricarica sparse su tutto il territorio europeo. Sia soggetti pubblici che privati dovranno far fronte a questa richiesta. Oggi solo il 3% della spesa sulle infrastrutture stradali in Europa è riservata all’ infrastrutturazione elettrica. L ‘UE ha già messo sul tavolo un finanziamento di 1000 miliardo di euro in investimenti sostenibili nel prossimo decennio – il cosiddetto “green deal” – in cui rientrano anche le colonnine di ricarica. Ma molto dovrà essere fatto anche dai singoli Paesi e da soggetti privati, visto che l’investimento complessivo è stimato in 20 miliardi di euro, andando a coprire anche zone poco popolate. Secondo T&E, in base ai limiti di emissioni fissati dall’UE, il 40% della auto nuove vendute nel 2030 dovrà essere a emissioni zero.
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