CNA soddisfatta per la "stroncatura" dei provvedimenti contenuti nel dll concorrenza da parte della Commissione Giustizia
La Commissione Giustizia della Camera esprime un parere negativo sulle misure contenute nel ddl concorrenza, in quanto limiterebbero pesantemente i diritti dell’automobilista in tema di RC Auto, con gravi conseguenze anche per le imprese di autoriparazione.
La Commissione chiede, infatti, la soppressione delle disposizioni che prevedono: la rinuncia alla cessione del credito, il risarcimento in forma specifica solo presso le officine convenzionate o il risarcimento per equivalente, per le quali il consumatore perderebbe il diritto al risarcimento integrale del danno.
CNA Autoriparazione saluta con grande soddisfazione la piena sintonia tra le proprie valutazioni, espresse anche in sede di audizione, e il parere della Commissione.
“Il parere, in particolare, sottolinea la grave limitazione delle facoltà contrattuali degli assicurati a tutto vantaggio delle Assicurazioni, senza peraltro adeguata giustificazione sotto il profilo dell’efficacia del contenimento del fenomeno delle frodi assicurative”, spiega CNA.
“Lo stesso risarcimento in forma specifica presso le carrozzerie convenzionate, secondo la Commissione Giustizia, attribuisce, di fatto, alle Assicurazioni il potere di decidere le condizioni di mercato dell’autoriparazione, con una prevedibile riduzione degli standard qualitativi e di sicurezza delle riparazioni. Si rischia di creare un percorso privilegiato verso le imprese fiduciarie dell’assicuratore, spingendo le imprese indipendenti fuori dal mercato e limitando fortemente la capacità contrattuale in tale settore. Ci aspettiamo, pertanto, che il Parlamento nel corso della discussione del provvedimento, recepisca le indicazioni contenute nel Parere e sopprima le forti criticità attualmente presenti nel testo. CNA Autoriparazione, ancora una volta, apprezza l’impegno della Commissione Giustizia, e in particolare dell’On. Franco Vazio, nel riconoscimento delle giuste ragioni dei carrozzieri di continuare a svolgere liberamente la propria attività”.
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