Città, cambiare la mobilità per migliorare la qualità della vita

Si è svolto a Milano, nella sede di Confcommercio in corso Venezia, l’evento “La mobilità responsabile in città”, promosso da Confcommercio Mobilità e D6 Drive Responsibly, con il patrocinio di Confcommercio Milano, con l’obiettivo di fare il punto sul tema della sicurezza e della sostenibilità in ambito urbano, con una particolare attenzione al capoluogo, ma estesa all’intero territorio nazionale. L’iniziativa ha visto la partecipazione di istituzioni, aziende leader del settore e operatori della mobilità.
La giornata è stata aperta con i saluti del Segretario Generale di Confcommercio Milano, Marco Barbieri, seguiti dalla presentazione della ricerca “Sicurezza stradale in città”, curata dal Centro Studi di Confcommercio Milano. Uno studio che ha evidenziato come la mobilità urbana presenti notevoli potenzialità di miglioramento, attraverso politiche mirate, riduzione delle emissioni e comportamenti più responsabili da parte degli utenti della strada.
Il doppio focus su Milano e sull’Italia mostra come gli incidenti stradali siano risultati nuovamente in crescita dopo il calo fisiologico determinato dalle limitazioni alla circolazione durante i mesi della pandemia Covid. L’analisi dei dati elaborati dell’Ufficio Studi Confcommercio Milano, il 2022 ha visto un aumento preoccupante degli incidenti stradali in Italia e nella Città Metropolitana di Milano rispetto all’anno precedente. A livello nazionale, si sono verificati 165.889 incidenti, con un incremento di morti e feriti rispetto al 2021.
In particolare, a Milano si è registrato un aumento del +106% rispetto al 2021, con un totale di 12.613 incidenti. Tra questi, 10.962 sono avvenuti su strade urbane, un aumento del +418% rispetto al 2020. Le principali cause di incidenti sono state distrazione, mancato rispetto della precedenza e l’eccesso di velocità, che hanno contribuito al 38% del totale. La fascia d’età più colpita è quella compresa tra i 30 e i 44 anni, con una prevalenza di uomini. Questi dati richiamano l’attenzione sulla necessità di interventi mirati per la sicurezza stradale, soprattutto nelle aree urbane. L’aumento dei sinistri sottolinea l’importanza di continuare a rafforzare le misure di prevenzione e di adottare politiche più rigorose per migliorare la sicurezza sulle strade.
Momento centrale del convegno è stato la tavola rotonda moderata dal giornalista Pierluigi Bonora, durante la quale rappresentanti di istituzioni e aziende hanno condiviso le proprie esperienze e progetti.
Simonpaolo Buongiardino, Presidente Confcommercio Mobilità e Assomobilità, ha aperto i lavori con l’invito a cambiare. «I numeri dello studio ci dicono che è necessario cambiare alcuni comportamenti alla guida, in particolare in città. I corsi di guida sono una soluzione, senza dimenticare che i metodi più evoluti portano vantaggi anche in termini di consumi». Con l’occasione Buongiardino ha voluto precisare la posizione di Confcommercio nei confronti dell’amministrazione comunale milanese. « È evidente che critichiamo le scelte di amministrazioni comunali puramente ideologiche che introducono solo penalizzazioni, più che premi. Riteniamo che manchino le valutazioni dell’amministrazione sulle reali possibilità di utilizzo da parte del cittadino dei risultati che arrivano da queste scelte imposte. Come Confcommercio non siamo contrari alla pedonalizzazione e alle limitazioni di velocità in certe zone, nemmeno alla riduzione del numero di auto che entrano in città, ma bisogna creare alternative. Non basta vietare perché tutto si sistemi. Va bene ridisegnare la città per sicurezza e fluidificazione, ma bisogna trovare correttivi per renderla possibile, altrimenti diventa solo una penalizzazione”
Paolo Ciuffi, Ceo di D6 Drive Responsibly, e ideatore di un metodo di guida responsabile evoluto in oltre 20 anni, ha sottolineato la sua esperienza che quotidianamente lo vede a contatto con gli automobilisti che partecipano ai suoi corsi. «Dobbiamo intervenire facendo educazione, cambiando la cultura di guida responsabile, portando gli automobilisti a riflettere, perché la strada di per sé non uccide nessuno. È stato fatto molto per infrastrutture e tecnologia, ma per usufruirne è necessario conoscerle. È sufficiente intervenire su piccole nozioni che cambiano subito l’approccio delle persone. Da parte nostra ci stiamo impegnando, e i risultati del nostro metodo sono incoraggianti: ogni giorno mettiamo una persona responsabile in più sulla strada».
Arianna Censi, Assessora alla Mobilità del Comune di Milano, ha voluto esprimere la sua preoccupazione per i risultati dello studio, che coincidono drammaticamente con quelli dell’amministrazione milanese. «Non è sufficiente ridurre il numero degli incidenti, l’obiettivo da raggiungere è zero sinistri e zero morti. Un risultato che dipende dal fondamentale rispetto delle regole. Bisogna trovare punti di equilibrio che sono in continua evoluzione, con tempi di cambiamento si accorciano sempre più».
Per Carlotta Gallo, Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia, i risultati dello studio sono preoccupanti e le cause sono purtroppo note e ricorrenti. «I dati dello studio ci dicono che l’attenzione alle regole è trascurata. Bisogna però notare che su autostrade, strade extraurbane e in città la responsabilità è trasversale: con percentuali differenti nelle varie situazioni, ai primi tre posti ci sono sempre distrazione, velocità e rispetto precedenze. Pedoni, ciclisti e motociclisti restano chiaramente le categorie più vulnerabili».
Francesco Ciro Scotto, Direttore Studi e Ricerche Fondazione Filippo Caracciolo, si è concentrato sull’aspetto della tecnologia che può dare una mano a migliorare i bilanci in termini di sinistri. «La sicurezza passiva dei veicoli ha fatto la differenza in ambito extraurbano. Gli strumenti di sicurezza attiva più moderni, dal 7 luglio, obbligatori su tutte le auto potrebbero fare differenza anche in città, ma il parco circolante è vecchio e viene rinnovato troppo lentamente. Per non incorrere nel rischio di dover attendere più di un decennio per veder scomparire le auto meno sicure dalle strade, è necessario accelerare il processo di rinnovo, sostenendo in modo particolare l’acquisto di auto nuove da parte da parte delle categorie meno abbienti».

a cura di Renato Dainotto - Foto Photo-R