Il nostro collaboratore speciale, Fabrizio Cotza ci anticipa il tema della sua prossima rubrica. Coronavirus e l'impatto sul lavoro delle carrozzerie. Come tutte le PMI le carrozzerie dovranno affrontare mesi difficili. Le sue parole spronano...
Ovviamente qui non parliamo della questione sanitaria e di chi, purtroppo, morirà fisicamente a causa del virus.
Bensì parliamo della sopravvivenza delle carrozzerie.
In queste settimane, soprattutto chi è al Nord, ha visto un drastico calo del lavoro. Ed il motivo è talmente ovvio da non doverlo neppure scrivere. Ma questo non è ancora niente.
I problemi veri, in un’economia complessa come la nostra, stanno per arrivare. Perché se adesso il blocco di molte attività lo si vede sotto l’aspetto meramente produttivo, tra qualche mese arriverà l’onda lunga dell’aspetto finanziario. Ovvero mancherà la liquidità che avrebbe generato il lavoro dei mesi precedenti.
Questo significa che tutti andranno in difficoltà allo stesso modo?
Ovviamente no.
Tendenzialmente i primi a soffrire saranno coloro che non hanno mai messo da parte delle riserve aziendali di liquidità (per vari motivi, sia oggettivi che soggettivi, che non discuteremo ora).
Dovranno sperare che la banca conceda loro delle estensioni di fidi ma, se così non sarà, presto si ritroveranno senza soldi per poter pagare i costi fissi (affitti, dipendenti, utenze) e i costi variabili (fornitori di vernici, ricambi, etc.).
La seconda categoria che soffrirà sarà quella di chi in questi anni non ha snellito i costi fissi. Da anni ripetiamo incessantemente che il rapporto tra costi fissi e fatturato (quello che nei corsi di Carrozzeria del Futuro chiamiamo il “numero magico”) deve essere basso. E che lo si può abbassare soprattutto andando ad eliminare gli sprechi occulti (il 50% del fatturato).
Chi in questi anni non lo ha fatto, purtroppo adesso ne pagherà le conseguenze.
Negli ultimi 10 anni ho fatto formazione e consulenza a centinaia di carrozzieri.
E la frase che ho sentito dire più spesso è questa:
“Siamo in troppi, ci vorrebbe un po’ di selezione”.
Ecco, il momento è arrivato.
Tra due o tre mesi ne vedrete i primi effetti, tra 6-12 mesi quelli più evidenti.
A me personalmente dispiace per chi non ce la farà. Significa che tante famiglie andranno incontro a difficoltà sotto il profilo economico, emotivo e psicologico.
Ma purtroppo era inevitabile. Prima o poi sarebbe arrivato qualche scossone a destabilizzare quel delicato equilibrio in cui molti stavano vivendo.
È arrivato sotto forma di CoronaVirus.
Il mio unico consiglio è quello di non sperare che tra un mese finisca tutto.
Dovete approfittare di questo calo di lavoro per riprendere in mano i conti, seriamente, e iniziare a prevenire alcune azioni che dovreste fare tra tre o sei mesi.
Coinvolgete i vostri migliori collaboratori per trovare assieme delle idee. Puntate su servizi adesso più “appetibili” rispetto a prima (come ad esempio la sanificazione degli abitacoli).
Comunicate direttamente con i clienti, spiegando che con le auto ferme potranno fare quelle piccole riparazioni che prima rimandavano, magari con delle agevolazioni.
Siate creativi e proattivi, con la consapevolezza che ci attende un periodo duro, e l’obiettivo non sarà guadagnare tanto bensì sopravvivere.
Perché finita questa emergenza alcuni purtroppo non ce l’avranno fatta. Ed i loro clienti dovranno cercare un nuovo carrozziere tra quelli sopravvissuti. Quindi recupererete quanto perso, così come avvenuto sempre, dopo una grande crisi.
Questo è un messaggio di speranza: che siate consapevoli di quello che vi aspetta e di cosa fare per uscirne ancora più forti di prima.
E ricordatevi che far parte di un gruppo sano di colleghi è la migliore soluzione in questi casi.
Quindi non rimanete a combattere da soli.
Insieme è molto meglio.
In bocca al lupo a tutti noi.
a cura di Fabrizio Cotza - Carrozzeria del Futuro
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