Il format Cassani Academy sta riscuotendo sempre più successo tra gli addetti ai lavori e non stupisce che molte realtà della distribuzione sparse lungo tutto lo Stivale abbiano deciso di introdurlo nella propria regione (e nei propri centri tecnici)
La Cassani Academy nasce con l’intento di dare nel breve periodo una risposta concreta a quella che oggi è forse la principale emergenza in carrozzeria: la mancanza di giovani indispensabili al ricambio generazionale. Ne abbiamo parlato con Simone Camerini della Camerini Vernici di Roma, una realtà che quest’anno taglia l’importante traguardo delle 65 candeline ma ha già lo sguardo rivolto al futuro.
Simone, 65 anni di attività meritano una bella festa; mentre aspettiamo l’invito parliamo degli ultimi investimenti che avete fatto.
«La grande novità è rappresentata dalla nuova sede a Ciampino, una struttura di 2.500 mq ottimizzata sotto ogni aspetto, logistico e gestionale; un investimento necessario per uscire dalla logica del punto vendita e diventare “più azienda”. Tra i tanti motivi di riorganizzazione degli spazi e delle risorse, un ruolo centrale lo ha giocato il centro tecnico di 500 mq che pone le basi per numerose attività da qui a venire, tra cui l’Academy in collaborazione con Cassani».
All’inaugurazione congiunta del centro tecnico e di questo progetto formativo hanno partecipato più di 80 invitati, tra i quali numerosi carrozzieri; è questo il tipo di impegno che chiedono i clienti?
«Sì, oggi in carrozzeria si parla sempre meno di prodotto e sempre più di processi. Noi siamo da sempre un punto di riferimento per l’assistenza e la formazione a 360 gradi specifica per il mondo carrozzeria, ma anche nello sviluppo e nell’innovazione; l’accademia nasce proprio per dare una risposta a quella che oggi è l’esigenza più importante: favorire il ricambio generazionale».
Come nasce questa difficoltà?
«Oggi non esiste un vero e proprio percorso professionale pubblico che introduca al mondo della carrozzeria: o sei figlio di carrozziere oppure devi avere la fortuna di trovare qualcuno che ti insegna il mestiere, ma i carrozzieri fanno sempre più fatica a trovare il tempo per formare le nuove leve con i ritmi a cui si lavora oggi. Inoltre c’è ancora una percezione stereotipata della carrozzeria sporca e artigianale che non corrisponde più alla realtà contemporanea di una struttura moderna, tecnologica, pulita e professionale».
IL CAR CARROZZERIA SUMMIT FU GALEOTTO
Simone continua a raccontarci che l’incontro con Cesare Cassani è avvenuto durante il Summit di Car Carrozzeria a Roma: «Conoscevo e apprezzavo già questo progetto e in vista dell’inaugurazione del nuovo centro tecnico le nostre realtà hanno lavorato congiuntamente per portare a Roma questo format già rodato e testato sul campo. Detto, fatto: il 2 ottobre è partito il primo corso con una classe di 12 aspiranti carrozzieri che si è concluso a metà novembre. Un percorso di 240 ore per approcciarsi poi al lavoro vero e proprio, in carrozzeria, presso alcune strutture clienti».
A chi è rivolto questo percorso professionale?
«Ai giovani disoccupati in età lavorativa, ragazzi che hanno la volontà di imparare un mestiere e mettersi in gioco, investendo sul proprio futuro. In collaborazione con Randstad abbiamo selezionato i primi 12 tra più di un centinaio di CV ricevuti. E in primavera partirà la seconda classe con l’obiettivo di arrivare a farne tre ogni anno. Quando abbiamo iniziato eravamo certi che avremmo avuto tanta richiesta da parte dei carrozzieri, ma non sapevamo cosa aspettarci dal mondo dei giovani; siamo invece rimasti piacevolmente sorpresi dal gran numero di ragazzi interessati e che magari non hanno mai avuto una possibilità».
Quanto viene apprezzata dai carrozzieri la possibilità di avere personale formato?
«Il feedback che abbiamo ricevuto è assolutamente positivo e abbiamo riscontrato grande entusiasmo, perché questa è una risposta chiara e concreta a un tema caldo e sentito. C’è poi l’orgoglio e la felicità di avere un progetto nuovo e ben collaudato, con la consapevolezza di introdurre nel mondo del lavoro una dozzina di giovani che fino a qualche giorno fa erano disoccupati».
a cura di Simone La Rocca
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