Alle porte di Bologna la Carrozzeria Autoservice Ribani è, da quasi 70 anni, un fidato punto di riferimento per molti automobilisti. Abbiamo raggiunto al telefono Fabio Ribani per farci raccontare la sua esperienza recente
Fabio, come avete affrontato la fase di lockdown?
«Noi siamo stati sempre qui, chiudendo solo una settimana al pubblico per potere sbrigare alcune mansioni interne. A livello lavorativo va detto che la possibilità di restare aperti per fare revisioni e cambi gomme ci è sembrata una presa in giro, dato che gli automobilisti non potevano circolare. Per fortuna avevamo ancora tanti lavori arretrati di riparazione danni da grandine, rimasti indietro dall’anno passato e che ci siamo andati a prendere a casa dei clienti, sollevandoli dalla necessità di uscire».
Quali modifiche avete apportato ai protocolli interni?
«Non abbiamo ribaltato le procedure interne perché comunque a livello di presa in carico del veicolo siamo sempre stati attenti: parlo di pulizia delle superfici, rivestimento di volante e sedili. Abbiamo comunque percepito le nuove direttive anti-Covid, applicandole in modo drastico, con distanze tra gli operatori più ampie del convenzionale metro, igienizzando sia la strumentazione che i locali con prodotti dedicati e con la macchina per l’ozono. Per evitare assembramenti durante il lockdown abbiamo mantenuto il cancello chiuso, suggerendo ai clienti di attendere fuori l’addetto all’accettazione».
Avete approfittato dei tempi morti per fare formazione?
«Abbiamo approfittato per fare formazione online, sia dal punto di vista tecnico che gestionale, escludendo ovviamente quel tipo di attività che richiede la presenza in aula, in laboratorio o l’assembramento di persone».
Ci sono stati problemi nella reperibilità di ricambi e vernici?
«Abbiamo passato un periodo di buio, causato dal paradosso di potere restare aperti, mentre la filiera dei ricambi era chiusa. A livello di vernici invece siamo stati avvisati per tempo, così da fare scorte in magazzino: sia Cromax che Sherwin Williams si sono dimostrati fornitori seri».
Come sta andando il lavoro, adesso?
«A livello di meccanica e servizio pneumatici è ripartito, sebbene non ancora ai ritmi cui siamo abituati. In carrozzeria l’ingresso di nuovi lavori procede col contagocce, causa il prolungato fermo auto. Temo poi che, in caso di lieve sinistro che non compromette la sicurezza o la fruibilità del veicolo, qualche cliente preferirà incassare il risarcimento dell’assicurazione senza fare la riparazione».
Quali previsioni per il futuro?
«La cosa che mi spaventa di più è la crisi economica che colpirà tutti, cioè le nostre famiglie. Queste difficoltà potrebbero rivelarsi in ritardo, anche dopo l’estate, prolungando il calo del lavoro per molto tempo. Poi molto dipenderà dagli strascichi psicologici che questa epidemia lascerà in tutti noi: lo spavento che ci siamo presi è stato forte, prima passerà questo stato d’animo e meglio sarà anche per l’economia».
a cura di Simone La Rocca
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