A Morbegno, in provincia di Sondrio, la Carrozzeria Folini Mario è un fidato punto di riferimento per tanti automobilisti locali che, per senso di responsabilità, ha scelto di chiudere tutto marzo e riaprire il mese successivo. Ne abbiamo parlato con Claudio Folini.
Claudio, avete chiuso per molti giorni?
«Abbiamo chiuso quando si è capito che la situazione sanitaria stava sfuggendo di mano. L’incertezza e il timore non sono buoni compagni di lavoro, così ci siamo presi una pausa».
Che situazione avete trovato alla riapertura?
«Il primo problema capitato a tanti clienti è stato quello della batteria morta ma, a parte questo tipo d’interventi, ci è arrivato poco lavoro. Così ne abbiamo approfittato per portare a termine quello rimasto in sospeso. Dalla ripartenza di maggio, invece, sembra che il lavoro stia cominciando a tornare, sebbene siamo ancora lontani dal nostro standard».
Che accorgimenti state adottando per prevenire il rischio di contagi?
«Abbiamo allestito la carrozzeria con una serie di cartelli che invitano a rispettare le norme igieniche e di sicurezza che tutti conosciamo. All’arrivo il cliente deve attendere fuori, siamo noi che usciamo per visionare l’auto. Poi una volta dentro l’ufficio preveniamo i contatti con una barriera protettiva, mentre tutte le auto che transitano nella nostra struttura vengono sottoposte gratuitamente a un trattamento igienizzante all’ozono. Tutte le superfici vengono passate quotidianamente con soluzioni a base alcoolica, un accorgimento che si somma alla profonda pulizia dei locali svolta nei primi giorni dopo la riapertura».
Durante il lockdown avete avuto problemi a ricevere le vernici o i ricambi?
«La filiera del ricambio era completamente ferma ed è ripartita dopo Pasqua. Anche con le vernici Sikkens abbiamo avuto ritardi, così come per le mascherine».
Assicurazioni e noleggiatori pagano regolari?
«I periti non si spostano molto, ma riusciamo a gestire i sinistri a distanza e tutti i pagamenti stanno arrivando regolari».
Quale futuro vi attende nei prossimi mesi?
«Secondo me il futuro è roseo, perché a parte l’emergenza Covid il mercato sembra in buona salute. Speriamo solo che non ci siano ricadute, la nostra Regione ha già pagato un caro prezzo al Coronavirus».
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