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Carrozzerie al tempo del COVID: AUTOCENTER ARESE

Abbiamo raggiunto al telefono, in piena emergenza, Paolo La Vitola di Autocenter, un centro multiservizio che si trova alle porte di Milano e che durante il lockdown non ha mai chiuso, restando operativo con personale ridotto.

Paolo, che tipo di lavori avete svolto in questa fase?
«Abbiamo numerosi appalti con le forze dell’ordine, le Poste Italiane e altri servizi di pubblica utilità, enti che non si sono mai fermati e hanno continuato a richiedere la nostra assistenza. Dagli automobilisti privati invece è arrivato poco lavoro, così ne abbiamo approfittato per smaltire quello già cominciato e altre riparazioni programmate, oltre ovviamente a prestare il soccorso stradale ai veicoli rimasti in panne con la batteria».

Che modifiche avete apportato alla carrozzeria per la Fase 2?
«Coprisedili e coprivolante li usiamo da sempre e, su richiesta del cliente, sanifichiamo l’abitacolo con soluzioni a base di alcol o trattamenti all’ozono. Tutto il personale indossa sempre la mascherina e i guanti, mentre chi lavora a contatto diretto con i clienti usa anche la protezione personale parafiato».

Avete avuto problemi a ricevere le vernici e i ricambi?
«L’operatività del nostro colorificio Sikkens non era al 100%, ma non è stato un problema. I ricambi invece ci hanno dato qualche difficoltà: tutti i grandi magazzini erano chiusi e, dovendo intervenire sui mezzi di pubblica utilità, non potevamo permetterci ritardi».

Durante il periodo “morto” ne avete approfittato per svolgere attività di formazione?
«Certamente, ci siamo impegnati sia sul fronte formativo che su quello gestionale, riorganizzando i processi lavorativi, la gestione del magazzino e programmando le nuove procedure di sicurezza».

Come sta andando oggi il lavoro?
«A partire dal 13 aprile siamo gradualmente tornati su un livello prossimo al 70% rispetto al pre-Covid, un risultato superiore alle nostre aspettative ma che, secondo le mie previsioni, non riusciremo a mantenere per tutta l’estate. Mi aspetto infatti un lieve calo del lavoro in conseguenza del lungo fermo della circolazione che c’è stato. Poi però credo che a settembre potremo tornare ai nostri soliti numeri».