Fabio Orecchini, Direttore Osservatorio Auto e Mobilità di Luiss Business School, giornalista e docente universitario ha parlato sul tema dell’intelligenza artificiale e di ciò che le auto potranno fare in futuro al posto dell’uomo. L’Osservatorio Auto e Mobilità è una realtà nuova, nata due anni fa, che si fonda sulla partnership con imprese che sostengono la sua attività come, attualmente, UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), Toyota, Honda e KIA. La ricerca presentata da Orecchini titolava “La nuova era dell’auto: l’Automobile Sapiens. L’intelligenza artificiale e il suo impatto sull’automotive”. Un termine, “ Automobile Sapiens”, che sta riscuotendo un notevole successo sui media con la ricerca partita appunto dall’impatto che l’Intelligenza Artificiale (IA) avrà sull’automotive, si è giunti alla consapevolezza che sta nascendo una nuova specie di prodotto, si è all’alba di una nuova generazione di automobili. Orecchini ha sottolineato che mentre tutti aspettavano l’auto elettrica ci siamo fatti sorprendere dall’arrivo dell’automobile intelligente, “sapiens” appunto. La ricerca dell’Osservatorio Auto e Mobilità è partita, dopo una raccolta imponente di dati e informazioni, dall’analisi delle quattro macroaree della presenza dell’IA nell’automotive.
AUTO E IA: LEGAME STRETTO
Progettazione: gli strumenti e i processi attraverso i quali l’automobile viene concepita, disegnata, progettata e industrializzata. Qui c’è già e ci sarà sempre di più IA. Produzione: gli strumenti e i processi attraverso i quali l’automobile viene prodotta muovendo tutta la catena del valore. Negli stabilimenti robotizzati attuali è ormai presente il “gemello digitale”, o digital twin, una replica digitale di quanto avviene in fabbrica per anticipare eventuali malfunzionamenti, la manutenzione e per mettere a sistema le esperienze. Prodotto: ovvero l’automobile come veicolo, oggetto e strumento di mobilità che sfrutta molteplici tecnologie. Interazione con i clienti: tutto ciò che permette di stabilire e mantenere il contatto con il cliente e l’utente finale (acquisiti, conclusi o potenziali, marketing, vendita del prodotto e dei servizi collegati, comunicazione e post vendita). Anche questa è una realtà, già presente in molti concessionari e in chatbot di interlocuzione con i clienti. Orecchini si è soffermato in particolare sul prodotto. E partendo dalla definizione dell’IA la ricerca dell’Osservatorio Auto e Mobilità ha selezionato venti definizioni di rilevanza internazionale e validità scientifica relative all’intelligenza artificiale. La prima, fornita da John McCarthy nel 1956 in occasione della Conferenza di Dartmouth, qualifica l’IA come “la scienza e la progettazione del rendere le macchine intelligenti”. Già allora, alla preistoria dei calcolatori elettronici, stava emergendo il problema di come potessero diventare “pensanti” e di come la scienza potesse poi controllarli… L’attuale mercato dell’IA nell’automotive vale 3 miliardi di dollari con proiezione a 30 miliardi nel 2030 (+20-30% l’anno). Le aziende del settore da qui al 2030 investiranno in IA oltre 70 miliardi di dollari. Il valore generabile dalle Case automobilistiche grazie all’IA sarà però nel 2025 di ben 215 miliardi e il software potrà diventare nell’automotive una fonte di guadagno primaria per gli OEM arrivando a generare entro il 2040 il 40% dei profitti. L’automobile, ha continuato Orecchini introducendo il concetto di SDV (Software Defined Vehicle), si appresta a diventare sempre più “definita da software”, cioè dotata di sistemi di elaborazione, connessione in rete e immagazzinamento dati che consentano la completa gestione della parte fisica del veicolo (hardware) per configurarne e modificarne proprietà e caratteristiche. Si tratta di un cambiamento storico del concetto stesso di automobile che finora è stato definito partendo dalla parte meccanica: ora si parte da cosa deve fare il veicolo nell’interazione con il suo utilizzatore. I numeri di questa rivoluzione in atto sono impressionanti: gli SDV che nel 2021 erano circa il 3-4% del totale si prevede che nel 2029 raggiungeranno il 90% dominando entro il 2040 il mercato automotive. Se l’IA è presente da tempo nelle automobili in varie forme (applicazioni rivolte principalmente al comfort, l’intrattenimento e soprattutto la sicurezza) con una percentuale oggi intorno al 20-30% secondo i dati CLEPA (l’associazione europea dei fornitori automotive) entro il 2030 salirà addirittura al 100%: ogni componente, funzione od operazione nell’automotive avrà a che fare con l’intelligenza artificiale.
ERA SAPIENS DELL’AUTOMOBILE
Ecco perché si può dire oggi che l’automobile è entrata nell’Era Sapiens, totalmente diversa da quella precedente: a prescindere dalla tipologia di vettura, elettrica, elettrificata, a biocombustibile o idrogeno l’auto sarà molto più “intelligente”, sarà l’Automobile Sapiens… L’Osservatorio Auto e Mobilità ha proposto al contesto scientifico la seguente definizione: l’Automobile Sapiens è in grado di interagire con l’utilizzatore ed il contesto elaborando informazioni, apprendendo e agendo autonomamente secondo modi e criteri simili a quelli dell’essere umano. L’identikit proposto per l’Automobile Sapiens è il seguente: nasce grazie a una piattaforma definita da software. È altamente elettrificata, quindi con trazione elettrica o ibrida plug-in: ha una presenza importante dell’elettricità al suo interno, una forte capacità di accumulo con la batteria. Questo perché tutto ciò che va oltre il semplice movimento del mezzo oggi deve essere alimentato da elettricità. Le unità di bordo tendono a ridursi e ormai si può avere un’unica unità di calcolo ad alta potenza (HPC) a cui riportano le varie centraline. Passa dal by-wire al wireless: da una trasmissione meccanica e poi dal cavo si sta andando verso l’assenza di elementi fisici di connessione. Le luci esterne hanno funzioni di comunicazione: potranno proiettare informazioni per l’esterno. Chi entra in auto può scegliere di essere riconosciuto, come avviene con gli smartphone, tramite il riconoscimento facciale. La plancia può non avere comandi fisici, ma solo vocali o gestuali. Già gli smartphone ci stanno abituando ad una realtà in cui i comandi sono sempre meno fisici.
CRISTALLI INTELLIGENTI
I cristalli diventano mezzi di arricchimento informativo, integrando strumenti di realtà aumentata. Anche qui l’automotive è anticipata dal mondo smartphone, che prevede per le nuove uscite 25/27 dei grandi marchi l’intelligenza artificiale per la traduzione e la realtà aumentata. Le superfici vetrate delle automobili integreranno queste funzioni con possibilità ancora maggiori. La regolazione delle funzioni di bordo è biometrica. Il volante retrattile, a scomparsa. Con gli SDV, accessori e optionals dell’auto vengono scelti dopo l’avvio del possesso del mezzo, aggiornandosi nel tempo attraverso l’upgrade dei software di bordo. Le impostazioni e le preferenze sono frutto del processo di apprendimento quotidiano. Si pone a questo punto il problema della proprietà della mole di dati conservati nei sistemi dell’auto: in ultima analisi ci si è trovati d’accordo nel ritenere che i dati appartengono a chi li ha prodotti, indipendentemente dal fatto che l’ automobile sia di proprietà, un’auto a noleggio o in car sharing. La virtualizzazione del veicolo consente quindi di portare con sé le proprie impostazioni anche su altri mezzi e nella vita esterna dell’auto. La Sapiens è una vettura che si prefigura come un sistema sempre acceso e presente, cioè in grado di interagire costantemente con l’utente, le infrastrutture e gli altri veicoli. Orecchini ha ricordato infine l’aspetto più futuristico legato all’Automobile Sapiens che oggi è già in grado di leggere le emozioni umane, come i telefonini più evoluti: sarà essa stessa in grado di “emozionare”, di generare quelle emozioni che viviamo quando acquistiamo la nostra autovettura? In conclusione d’intervento la platea, dopo la visione di un efficace video riassuntivo di quanto esposto, è stata invitata a rispondere tramite smartphone alla domanda “Cosa ne pensiamo dell’Automobile Sapiens?”. Per le prossime ricerche dell’Osservatorio Auto e Mobilità sarà infatti di particolare interesse conoscere l’opinione di un pubblico specializzato come quello del Car Carrozzeria Summit.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere