Il Bilancio di Sostenibilità è già realtà per le grandi aziende ma le PMI, come le carrozzerie, saranno presto coinvolte anche indirettamente in qualità di fornitori
di chi ha gli obblighi, oppure per accedere a finanziamenti e agevolazioni. BASF, in collaborazione con Standard & Testing e altri partner, ha organizzato un evento per illustrare i futuri scenari
ESG ovvero Bilancio di Sostenibilità. Si entra nel vivo della materia: con gli ultimi step della normativa europea da quest’anno le grandi società con oltre 500 dipendenti già soggette alla redazione della dichiarazione non finanziaria (DFN) dovranno adeguarsi agli standard previsti dall’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group), ente di natura tecnica che stabilisce dei principi contabili a livello internazionale. Dal 1° gennaio 2025 anche le società con 250 dipendenti e/o fatturato di 50 milioni di euro e/o 25 milioni di attivo dovranno adeguarsi al DFN con gli standard EFRAG. Infine, dal 1° gennaio 2026 anche le PMI quotate avranno questo obbligo. Insomma, l’Europa marcia spedita verso un coinvolgimento totale delle aziende allargandosi anche a quelle più piccole, che poi saranno coinvolte come fornitori di grandi aziende e dovranno certificarsi per l’impatto ambientale e i valori sociali. Il mondo della carrozzeria non è escluso e anche se oggi sono poche le realtà che rientrano nei parametri a breve ci sarà come detto un coinvolgimento diretto. Per questo BASF ha organizzato un convegno a cui hanno partecipato suoi distributori e grandi clienti: un evento per sensibilizzare il tema lungo la filiera del car refinish.
LAURA MARIANI PRESENTA
Laura Mariani è stata anfitriona dell’evento. A lei l’onore del benvenuto agli ospiti ma anche quello di presentare i temi e i protagonisti che si sono avvicendati sul palco per snocciolare un tema così importante ma anche difficile da divulgare, difficile perché sembra una cosa così lontana dalla quotidianità, invece è molto più vicina di quello che si pensi… Ovviamente il primo a salire sul palco è stato Roberto Sanvito Business Manager Refinish.
PERCHÉ SIAMO QUI?
Nel lasso di tempo tra la chiamata sul palco di Roberto Sanvito e la consegna del telecomando che di fatto è un po’ come la chiave di casa per il relatore, sullo schermo è apparsa questa domanda: “Perché siamo qui?”. Semplice, quasi banale, maledettamente azzeccata. Domanda a cui, archiviati i saluti e i ringraziamenti, Roberto Sanvito ha risposto: «per capire che cosa si intende per ESG e quali saranno i possibili impatti per le carrozzerie. BASF redige ogni anno il report per gli investitori, che nel 2023 è stato di 321 pagine di cui ben 66 dedicate ad approfondire le iniziative volte a misurare e migliorare gli aspetti ESG. L’obiettivo di medio termine è di tagliare del 25% le emissioni rispetto al 2018 e di arrivare a impatto zero nel 2050. BASF ha fatto molto in questa direzione anche nel settore del car refinish e dell’OEM. Nel 1995 ha lanciato le basi all’acqua, nel 2017 ha introdotto il “Biomass Balance” per stucchi, fondi e trasparenti, nel 2020 ha lanciato Agilis e Serie 100 ad elevata sostenibilità, nel 2021 ha investito in energia green nei siti produttivi, per questo fine 2024 sono previste tante novità tra cui la tecnologia ChemCycled. Tanti investimenti perché sappiamo che a breve le carrozzerie saranno “pressate” da parte di Case automobilistiche, flotte, assicurazioni e banche per ridurre le emissioni e migliorare i rating di chi distribuisce lavoro o finanziamenti. BASF quindi sa che deve impegnarsi per aiutare le carrozzerie a ridurre l’impatto ambientale nelle tre colonne portanti del lavoro in carrozzeria: energia, prodotti e rifiuti. Sul fronte energia con prodotti che riducano l’uso del forno o delle temperature dello stesso. Prodotti sostenibili con materie prime riciclate o rinnovabili. Poi BASF lavora per mettere a disposizione dei suoi clienti che usano tutta l’innovazione BASF dei report ambientali affidabili e riconosciuti. Oggi è già possibile un risparmio fino al 95% dell’energia, del 75% sui tempi di processo e del 25% sui materiali. Ma non finisce qui, perché la ricerca prosegue e a breve verranno lanciate delle novità importanti come i nuovi leganti Bio Mass Balance con riduzione di CO2 del 50% rispetto ai leganti tradizionali, nuovi trasparenti ad alta efficienza e flessibilità prodotti riciclando 2 pneumatici fuori uso ogni 5 litri di prodotto, garantendo così tagli di emissioni di CO2 del 40%. Ecco l’impegno BASF con fatti e numeri e non soltanto parole. In BASF “creiamo chimica per un futuro sostenibile”, non è solo uno slogan, ma il nostro scopo di riferimento che guida i nostri investiment».
ESG, CONOSCIAMOLO MEGLIO
A Roberta Ghilardi, Deloitte Sustainable Manager, è stato dato un compito molto difficile che ha svolto benissimo: rendere semplice una normativa complessa come quella dell’ESG. Nel suo intervento ha anche spiegato che ESG non è solo sostenibilità ambientale ma è anche impegno sociale, tutela dei diritti e della salute.
Non solo ha sviluppato l’iter della direttiva europea e le scadenze degli obblighi, ma ha fatto qualcosa di più importante. Ha fatto capire alla platea che con l’ESG un’azienda si sottopone a un rating e a un punteggio che è fondamentale per poi lavorare sul miglioramento. E sottoporsi a un rating deve diventare un’abitudine anche per le piccole aziende, per imparare a confrontarsi in un mercato che oggi vuole premiare le aziende virtuose che lavorano nel rispetto dell’ambiente e dei dipendenti.
LA SPIN OFF DEL POLITECNICO
A seguire c’è stato l’intervento di Standard & Testing del Politecnico di Torino. Il prof. Silvano Guelfi e il prof. Paolo Saluto hanno mostrato alla platea sia il processo di asseverazione (che misura aspetti normativi, organizzativi e finanziari) sia altri nuovi 80 indicatori necessari per misurare gli aspetti ESG.
L’ESEMPIO DI ARVAL
Valeria Evangelista, Chief Sustainability Officer Arval, ha condiviso con la platea l’impegno di Arval e i risultati ottenuti in tema di ESG. Arval infatti si è data una strategia di sostenibilità per il periodo 2020-2025 che poggia su quattro pilastri. Sviluppare il lavoro in modo etico e sostenibile promuovendo la mobilità sostenibile, adottando standard etici di alto livello, includendo clausole di responsabilità con i fornitori. Assumere e fare crescere responsabilmente i collaboratori promuovendo la diversità e l’inclusione, offrendo un posto dove si lavora bene e supportando la carriera. Essere un agente positivo per il cambiamento, attori e promotori della sicurezza stradale, supportare e sviluppare la ricerca della mobilità sostenibile e sostenere iniziative filantropiche.
Infine, combattere il cambiamento climatico: guidare i clienti nella transizione energetica, ridurre l’impatto ambientale delle attività e promuovere e condividere azioni migliori per l’ambiente. Grazie a tutto questo Arval ha ottenuto riconoscimenti importanti: la medaglia di platino Ecovadis, lo score B di Synesgy e lo score 94/100 di Open-ES. Tutto questo anche coinvolgendo i fornitori come officine e carrozzerie con formazione e certificazioni messe a disposizione della rete Arval, fatta di 1.029 centri certificati.
PER CHI VOLESSE PROVARCI
Oltre alla teoria serve anche la parte pratica, così BASF ha poi offerto il palco a Luca Cappuccio di Ala – finanza agevolata del gruppo NSA, la cui azienda si occupa proprio di redigere il documento non finanziario ESG, ma anche di dare assistenza alle aziende che vogliono avvicinarsi a questo mondo e verificare la loro situazione. Per dare ulteriore concretezza è poi stato affiancato sul palco da Luigi Fabbri, del Gruppo Lozza, che ha illustrato l’esperienza dello stesso con NSA nella realizzazione del loro primo ESG. Un’esperienza giudicata positiva e utile per cercare dei miglioramenti futuri.
a cura di Renato Dainotto - Foto Photo-R
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