Tasse e incentivi atto secondo. Dopo la prima idea formulata dal Governo per tassare le auto inquinanti e favorire la diffusione di quelle meno impattanti sull’ambiente. Dopo un primo stop pare essere arrivata la formulazione definitiva di questa strategia “bastone&carota”. Il condizionale è sempre d’obbligo le tante proclamazioni e smentite delle ultime ore e soprattutto perché la Legge di Bilancio non è ancora passata al Senato.

LE INQUINANTI

La tassa sull’acquisto delle vetture “inquinanti” scatta a partire da emissioni di 160 g/km di CO2 e sale progressivamente tenendo conto dell’impatto ambientale. Si tratta di una tassa da applicare all’immatricolazione della vettura.
Auto con emissioni 161-175 g/km 1.100 euro di tassa
Auto con emissioni 176-200 g/km 1.600 euro di tassa
Auto con emissioni 201-250 g/km 2.000 euro di tassa
Auto oltre 250 g/km 2.500 euro di tassa

LE PULITE

Sempre con il buon senso del condizionale ci sarebbero anche gli incentivi
Auto con emissioni 0-20 g/km 6.000 euro di bonus con rottamazione e 4.000 euro senza rottamazione
Auto con emissioni 21-70 g/km 2.500 euro di bonus con rottamazione e 1.500 euro senza rottamazione

WALLBOX

Infine, ci sarebbero anche aiuti per installare le wall box domestiche per ricaricare auto full elettriche e plug-in: potrebbe scattare una detrazione di imposta del 50% èper le spese di installazione e per adeguare contratto di fornitura a 7 kW con un tetto di 3.000 euro.

AUTO DI LUSSO?

Il Governo ha dichiarato che queste nuove tasse di immatricolazione andrebbero a punire le auto di lusso e i SUV, le più inquinanti. In realtà i 1.100 euro finiscono per pesare sul portafoglio del cliente anche per auto che di lusso proprio non sono. Facciamo qualche esempio… Alfa Romeo Giulietta 1.4 a benzina (prezzo da 24.000 euro) con 164 g/km paga 1.100 euro. Auto media da famiglia “media”. Una BMW  serie 5 (berina di lusso da 59.150 euro) con motore ibrido, che fa scendere a 47 g/km, non paga la sovra tassa e anzi gode dei benefici. Si, le emissioni sono più basse, da tabella tecnica, ma la appetibilità per gli italiani…. non è alla portata di tutti.