Il risultato emerge da una survey condotta da CarSafe sul suo network di circa 400 carrozzerie in Italia
I carrozzieri italiani hanno le idee chiare su quale sia il problema con cui hanno avuto maggiormente a che fare nell’ultimo anno. L’aumento dei costi legato al consumo di risorse (elettricità, gas, acqua) si è rivelata la criticità maggiore nell’attività lavorativa di tutti i giorni negli ultimi 12 mesi, secondo quanto dichiara il 33% dei carrozzieri del network CarSafe che hanno partecipato a una survey interna realizzata dall’azienda milanese sul tema.
Con circa 400 carrozzerie, CarSafe è il network leader in Italia per numero di affiliati e giro d’affari (oltre 50 milioni). CarSafe fornisce servizi e soluzioni a tutti i grandi operatori del mercato (compagnie di assicurazioni e flotte di noleggio) che necessitano dei servizi di carrozzeria, progettati in ottica modulare. Grazie a tecnologie gestionali ed operative all’avanguardia offre ai carrozzieri tutti i vantaggi di appartenere a un gruppo solido e innovativo: volumi di business, prezzi competitivi e gestione innovativa degli ordini e delle commesse, partnership di alto livello.
La survey è stata condotta da CarSafe su un campione rappresentativo del mondo dei professionisti del settore identificato negli affiliati al network che, grazie alla loro distribuzione su tutto il territorio nazionale, sono uno “specchio” dei fenomeni che riguardano il comparto. L’obiettivo è far luce sulle criticità che riguardano una filiera messa in difficoltà dai vari lockdown e ora condizionata alle incertezze del post pandemia e della crisi internazionale. L’individuazione dell’aumento dei costi energetici come primo e più significativo problema riscontrato nell’ultimo anno sottolinea la gravità della condizione di rischio con cui sono costretti a fare i conti migliaia di imprenditori e artigiani del settore della manutenzione automobilistica.
“L’aumento dei costi energetici è una minaccia per il futuro del settore” – ha dichiarato Simone Mucciante, Presidente di CarSafe. “Dopo due anni di difficoltà dovute ai blocchi della circolazione e più in generale ai provvedimenti di gestione dell’emergenza sanitaria previsti vari DPCM, oggi il tessuto imprenditoriale italiano, carrozzieri compresi, si trova stretto nella morsa di un aumento a dismisura dei costi energetici senza che vi sia la certezza che tali aumenti siano destinati a rallentare. Non è escluso che alcuni singoli siano costretti a chiudere perché impossibilitati a proseguire l’attività in maniera economicamente sostenibile”.
Tornando ai risultati della survey, c’è un altro motivo che ha preoccupato particolarmente la categoria seppur in misura minore. L’aumento dei costi delle materie prime è stata la seconda maggior criticità negli ultimi 12 mesi, indicata dal 29% degli intervistati. La mancanza di richiesta di materiali durante i mesi dei lockdown ha causato una forte contrazione degli scambi commerciali oltre che un crollo del prezzo del petrolio, favorendo un forte rialzo dei costi e quindi dei prezzi al consumo, come necessaria conseguenza, nel momento della ripresa. Basti pensare agli stucchi prodotti con la resina poliestere derivata dal petrolio. Altre materie sono fuoriuscite dal mercato oppure, come ad esempio l’isocianato, ha tuttora prezzi completamente fuori mercato. Senza dimenticare l’impatto che potrebbe avere la guerra in Ucraina sull’approvvigionamento di alcune risorse fondamentali per la filiera della riparazione. La Russia, oltre a essere tra i principali esportatori di acciaio e carbone, è il principale produttore al mondo di palladio e il terzo produttore globale di nichel e alluminio. Inoltre, sia la Russia che l’Ucraina ospitano il 10% delle riserve di ferro mondiali. L’Ucraina è il sesto produttore al mondo di ferro: possiede infatti 27 miliardi di tonnellate di riserve ferrose, anche nelle zone “calde” di Mariupol e Kryvyi Rih.
Dall’analisi dei risultati della survey di CarSafe sulla sua rete di carrozzieri emerge poi come le altre criticità riscontrate nell’ultimo anno riguardino le difficoltà nel trovare personale lavorativo (24%), nel reperire ricambi (11%) e l’aumento dei costi fissi, come affitto, macchinari, ecc. (3%).
“Il settore si trova a gestire le conseguenze di questi anni difficili: il costante trend negativo delle immatricolazioni di auto, la difficoltà nella produzione di veicoli nuovi e il lento aumento della spesa degli italiani in manutenzione veicoli, che seppur mostri segni di ripresa, è ancora lontano dai livelli pre-Covid” – ha concluso Mucciante. “Tutto questo si riflette sull’andamento del settore e sulle piccole economie di migliaia di carrozzieri in Italia. In questo contesto di crisi, CarSafe offre alla categoria una struttura solida capace di garantire business e i vantaggi di appartenere a un gruppo solido e innovativo. Le tariffe per le lavorazioni superiori al mercato, il recall di canalizzazione e la centrale unica ricambi con sconti non ottenibili dalla singola carrozzeria sono i plus di un brand che sta cambiando il comparto”.
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