Nonostante i buoni utili del 2014, i risarcimenti sono in calo e i prezzi dei premi non diminuiscono proporzionalmente. E il ddl concorrenza prevede ulteriori tagli
Incassi in crescita, ma risarcimenti in diminuzione: un “controsenso” che favorisce unicamente la lobby delle assicurazioni, visto che i prezzi per il consumatore non diminuiscono proporzionalmente. La logica vorrebbe infatti che, con la riduzione dei risarcimenti, anche i premi pagati dagli automobilisti dovrebbe diminuire. A maggior ragione se il 2014 è stato per le assicurazioni un anno positivo: secondo le stime presentate da Aldo Minucci, presidente ANIA, le assicurazioni hanno infatti avuto utili per 6 miliardi di euro. Ciò nonostante di riduzioni davvero significative non se ne sono viste molte. Colpa delle truffe, a detta delle assicurazioni, ma per quanto esse siano realmente un problema i conti non tornano.
Tra i punti principali del ddl concorrenza c’è inoltre un ulteriore drsatico taglio dei risarcimenti per danno biologico non solo a chi rimarrà coinvolto in futuro in incidenti stradali, ma anche ai procedimenti in corso. E’ evidente che ciò va a tutto vantaggio delle imprese assicurative, che saranno così chiamate a minori esborsi. Ma della riduzione dei premi che ne dovrebbe derivare non c’è certezza.
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