Il Presidente Guidi: "non si vede perché si dovrebbe costringere il cliente a non scegliere il proprio carrozziere di fiducia"
AsConAuto, di cui fanno parte una ventina di consorzi di concessionari, prende posizione sulle recenti iniziative di legge che “rischiavano di conferire alle assicurazioni totale discrezionalità riguardo alla scelta delle carrozzerie nelle quali eseguire le riparazioni da sinistro”.
La protesta delle categorie ha portato ad un’importante modifica del Decreto, e così il Presidente Fabrizio Guidi, in un’intervista riportata su AutomotiveSpace, ha espresso la soddisfazione del Consiglio Direttivo:
“La questione ci tocca direttamente, perché sono tante, fra le 800 concessionarie consorziate, quelle che dispongono di una carrozzeria interna, e perché abbiamo oltre 4.000 carrozzerie clienti che si avvalgono del servizio di consegna ricambi originali dei nostri consorzi. Nell’ambito delle nostre possibilità, è nostro dovere tutelarle”.
As.Con.Auto non sembra aver dubbi su da che parte stare, schierandosi a favore della “libera scelta”.
“Siamo stati e saremo sempre per la libera scelta. Non si vede perché si dovrebbe costringere il cliente a non scegliere il proprio carrozziere di fiducia, fatti salvi i criteri di qualità dei ricambi e professionalità della mano d’opera. Siamo contrari per principio a ogni forma di cartello”.
“Si potrebbe arrivare, per assurdo, a voler definire, nel solo ambito di risarcimento danni, quali siano tempi e modalità di esecuzione cui debba rispondere la riparazione. Le regole costruttive stabilite dalle Case hanno dei chiari referenti nell’uso dei ricambi originali, nelle competenze delle carrozzerie autorizzate e nella professionalità dei carrozzieri indipendenti, che non possono essere derogate.
Il Presidente ha inoltre sottolineato che “ tutti, automobilisti compresi, dovremo convincere le autorità di controllo e le compagnie assicurative che il risparmio sulla polizza non passa attraverso l’alchimia “ti mando da chi dico io strozzandolo sui prezzi così tu risparmi sulla polizza”. Ma, come succede nel resto d’Europa, da una differente gestione dei sinistri.
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