Da Marzo scatta il SISTRI, il nuovo sistema elettronico per la gestione dei rifiuti. Silvestrini, CNA: "E’ stata costruita una gigantesca e costosissima macchina digitale, un Grande Fratello che ha il difetto di funzionare malissimo". Nel numero di Gennaio di Car uno speciale dedicato
Dal 3 marzo gli autoriparatori dovranno gestire i rifiuti speciali pericolosi con la procedura elettronica prevista dal SISTRI. Il dispositivo USB sostituirà il MUD e gli altri documenti cartacei, e occorrerà seguire la procedura elettronica per l’inserimento dei vari codici dei rifiuti speciali pericolosi (CER) che si vanno a conferire alle aziende di trasporto/smaltimento. Ma è già polemica, anche perchè il nuovo SISTRI verrà applicato a categorie che non hanno mai usato simili sistemi, come barbieri, restauratori, estetisti, tatuatori, calzolai, orafi, tutti considerati “produttori iniziali di rifiuti pericolosi” e pertanto soggetti al sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti. Saranno circa 350 mila, secondo le stime di CNA, le piccole e piccolissime imprese che dovranno adeguarsi, con tutte le conseguenze in termini di aggravio burocratico che questo comporta. Si profila dunque un vero e proprio inferno burocratico.
“E’ stata costruita una gigantesca e costosissima macchina digitale, un Grande Fratello che ti segue e controlla passo passo e che ha il difetto di funzionare malissimo” ha dichiarato al Corriere della Sera il Segretario Generale della Cna Sergio Silvestrini. Il Segretario ha denunciato le pesantissime disfunzioni del Sistri e tutte le complicazioni che ricadranno sulle spalle degli artigiani.
Resta inoltre da capire se il SISTRI sia davvero pronto per essere utilizzato e se non ci saranno ulteriori complicazioni, come già è avvenuto, che ne rendono troppo farraginoso l’utilizzo nella pratica di tutti i giorni, anche per chi, come i carrozzieri, è abituato ad una gestione dei rifiuti pericolosi. C’è chi considera il SISTRI un “mostro informatico” che andrebbe totalmente rivisto o quantomeno migliorato, per evitare di creare più problemi che benefici. Gli autoriparatori dovrebbero essere infatti messi nelle condizioni di potersi dedicare al loro lavoro “vero” di riparazione, e non si può pretendere che diventino degli esperti nella gestione dei rifiuti o che distolgano personale dal lavoro per dedicarlo a questioni prettamente burocratiche.
Nel numero di Gennaio di Car Carrozzeria abbiamo approfondito la questione dedicando uno speciale al SISTRI e alle nuove procedure per la gestione dei rifiuti (se sei abbonato leggi la versione sfogliabile).
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