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ANIA: al Sud troppi giudici di pace in conflitto d’interesse

L'ANIA parla di "anomalie" nelle regioni del Sud: troppe cause civili pendenti presso i giudici di pace,  troppe sentenze a sfavore delle compagnie e troppi giudici di pace iscritti agli ordini professionali "limitrofi" ai loro distretti.

Per l’ANIA esiste un palese un concreto “conflitto di interesse” tra la professione forense e quella del Giudice di pace che ha evidenti ripercussioni in ambito RCA. Il problema, per ANIA, è infatti che un giudice di pace non dovrebbe esercitare anche la professione di avvocato, così come era previsto dalla legge del 1991. Con le successive modifiche di legge tale incompatibilità è stata tuttavia limitata al circondario del tribunale dove è iscritto l’avvocato. Ostacolo che è stato “aggirato”, in particolare al Sud, attraverso iscrizione ad un ordine professionale limitrofo.

Anche se non risulta una mappatura ufficiale dei Giudici di pace che esercitano contemporaneamente la professione forense, un’indagine effettuata attraverso i siti ufficiali (Consiglio superiore della magistratura e Consiglio nazionale forense) – spiega l’Ania – ha evidenziato che nell’ufficio del Giudice di pace di Napoli il 60,4% dei giudici in servizio risulta iscritto a un Ordine professionale limitrofo. A Pomigliano d’Arco la percentuale diventa il 75%, a Nola il 90%, a Sant’Anastasia il 92,3%, ad Acerra, Cicciano, Ottaviano e Marigliano il 100%; Nell’Ufficio del Giudice di pace di Milano la percentuale è pari a 25,3% . L’ANIA parla dunque di “anomalie” presenti in alcune regioni del SUD.

L’ANIA a questo proposito ha effettuato una rilevazione, presso un campione di imprese assicuratrici (oltre il 60% di quota mercato), delle cause civili pendenti nel 2012, rilevando anche la tipologia di esito per quelle chiuse durante l’anno. Dall’ indagine, come riportato su un interessante articolo si Sicurauto.it sono emerse alcune evidenti anomalie. Nelle regioni del Sud, infatti, oltre a concentrarsi un numero elevatissimo di cause civili pendenti presso i Giudici di pace (in solo 3 regioni, Campania, Puglia e Calabria si concentrano quasi l’80% di tutte le cause civili pendenti nazionali), si registra anche una più elevata incidenza di cause che hanno visto la Compagnia soccombente rispetto al valore mediano nazionale.
Delle oltre 230.000 cause civili pendenti davanti a un Giudice di pace, circa 150.000 sono concentrate in Campania e, di queste, 109.000 nella sola città di Napoli. Di quelle rimanenti oltre 24.000 riguardano la Puglia, mentre circa 16.000 sono quelle presenti in Sicilia e quasi 9.000 in Calabria.
Lo spropositato numero di cause civile “pendenti” inciderebbe dunque sui costi a carico delle Assicurazioni e quindi sulla RCA