Carlos Ghosn Presidente di Nissan e fautore dell'accordo con Renault è accusato violazione della legge sugli strumenti finanziari e sugli scambi, questa l’accusa che porterebbe anche all’arresto
Carlos Ghosn, manager franco-libanese-brasiliano, nato a Porto Velho in Brasile è soprannominato l’ “imperatore dell’auto” da quando, con un’abile operazione, ha salvato Nissan. Come? Con un ottimo accordo con Renault. E, in tempi più recenti, Ghosn ha visto lungo sul futuro dell’auto, anticipando, e non di pochi anni, la svolta elettrica. Così è nata la Nissan Leaf, la star 100% elettrica in California e nella penisola scandinava. Ma anche uno stabilimento dedicato al propulsore elettrico. Eppure, come scrisse Shakespeare nel Giulio Cesare, anche l’imperatore cade e quando accade, fa anche molto rumore.
Di cosa è accusato?
Nelle scorse ore, difatti, di rumore ne ha fatta tanta la notizia dei guai con la giustizia di Carlos Ghosn. La notizia è rimbalzata dal Giappone in tutto il mondo: violazione della legge sugli strumenti finanziari e sugli scambi, questa l’accusa che è stata contestata a Carlos Ghosn condotto davanti alla procura della capitale, direttamente dall’aeroporto dopo l’atterraggio in Giappone. Sottoposto poi a custodia cautelare che in Giappone può essere estesa a 23 giorni. Cade, dunque, l’Imperatore di Nissan-Renault-Mitsubishi e crolla il valore in borsa delle aziende: il titolo Renault, alla Borsa di Parigi dell’8% al diffondersi della notizia e poi il giorno seguente del 6%.
Nissan pronta al licenziamento
Nissan è corsa subito ai ripari: ha convocato per giovedì prossimo un consiglio di amministrazione per licenziare Ghosn. E anche il consiglio della Renault, partecipata statale del Governo francese, ha preso posizione nominando Thierry Bolloré direttore generale a titolo transitorio. Ghosn resta dunque in carica ma in un limbo.
Azioni differenti, perché, ricordiamolo, l’alleanza Nissan-Renault si basa su partecipazioni incrociate e non su una fusione, con una forte sinergia produttiva. A questa alleanza Ghosn ha poi inserito nel tempo anche Mitsubishi. Un’alleanza voluta, creata e gestita proprio da Carlos Ghosn su cui, oggi, cala l’ombra della successione. E mentre le aziende prendono le distanze, si lavora per cercare un nuovo timoniere. La vita aziendale di Carlos Ghosn era diventata difficile da anni. Il presidente Macron, anche in passato, ancora in veste di ministro, ha sempre mostrato una certa ostilità verso gli stipendi “imperiali” che si auto-assegnava Ghosn.
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